Piccoli balconi, stretti ballatoi, davanzali di finestre che prima non aprivamo mai sono diventati il nostro giardino sul mondo. Da quando la nostra vita all’aria aperta è stata ridimensionata, le piante e i fiori sono diventati alleati di un benessere domestico necessario per rigenerarsi e rilassarsi.
Chi ha provato a realizzare un angolo verde nella propria casa, anche solo per osservarlo oppure dedicandosi alla cura delle piante e a piccole attività di giardinaggio, ha sperimentato almeno in parte i benefici di un giardino del benessere, o healing garden.
Si tratta di uno spazio verde esterno o interno appositamente progettato per migliorare la salute e il benessere delle persone, i cui benefici possono essere ottenuti attraverso la semplice osservazione o per mezzo di attività come il giardinaggio e la terapia riabilitativa. Solitamente questi spazi nascono all’interno di strutture sanitarie e sono dedicati ai pazienti, allo staff medico e ai familiari.
9 piante per trasformare il balcone in un’oasi di benessere
Con il lockdown, la natura è entrata sempre di più nelle abitazioni. Ecco come costruire un healing garden domestico.
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- Cinzia Petito
- 08 aprile 2021
Gli obiettivi di uno spazio simile sono tanti ma uno è uguale per tutte le persone che lo frequentano: ridurre lo stress. Che si tratti di un giardino o di un balcone fiorito, la vista è il primo dei sensi ad attivarsi: i colori dei fiori catturano l’attenzione e hanno un effetto rivitalizzante. Come in un percorso sensoriale, tutti i nostri sensi si risvegliano. Il vento può creare un piacevole fruscio tra le foglie che ci rievoca i suoni di un parco o di un bosco, le stesse foglie o i petali, al tatto, ci fanno scoprire la loro texture.
E poi l’olfatto: è il profumo delle piante e dei fiori che più ci fa inebriare, perché il nostro naso manda direttamente gli stimoli che riceve alla parte del cervello che sovrintende alla memoria e alle emozioni. Alcune piante possono davvero cambiare la nostra esperienza della quotidianità in casa, dobbiamo solo saper scegliere le essenze più potenti ed evocative per i nostri balconi e davanzali, e lasciarci trasportare in luoghi lontani con l’immaginazione.
Immagine di anteprima: foto Garrett Bear su Unsplash
Lavandula officinalis è nota dall’antichità per le sue proprietà calmanti e antinevralgiche: con la sua nota erbacea e leggermente balsamica, sprigionata sia dai fiori che dalle foglie, è simbolo di pulizia e di freschezza.
Il suo aroma aiuta il rilassamento e il sonno e attutisce i sintomi della cefalea. Se i vasi di lavanda vengono posizionati in un punto di passaggio frequente, le spighe e le foglie rilasceranno il loro aroma ogni volta che verranno sfiorate o mosse dal vento, oltre a servire come repellente per gli insetti sgraditi.
L’arancio dolce (Citrus sinensis) sprigiona quello che viene definito “l’aroma della felicità” perché agisce positivamente sull’umore, porta energia e voglia di fare. Simbolo del sole del Mediterraneo, il limone (Citrus limon) è una pianta sulla quale compaiono contemporaneamente sia i fiori che i frutti, entrambi profumatissimi. L’aroma di limone ha proprietà vivificanti e disinfettanti, stimola la concentrazione, favorisce l’ottimismo e aiuta nell’affrontare situazioni nuove.
L’arancio dolce (Citrus sinensis) sprigiona quello che viene definito “l’aroma della felicità” perché agisce positivamente sull’umore, porta energia e voglia di fare. Simbolo del sole del Mediterraneo, il limone (Citrus limon) è una pianta sulla quale compaiono contemporaneamente sia i fiori che i frutti, entrambi profumatissimi. L’aroma di limone ha proprietà vivificanti e disinfettanti, stimola la concentrazione, favorisce l’ottimismo e aiuta nell’affrontare situazioni nuove.
Per la sua eleganza fu manifesto dell’Art Nouveau. Il fiore medicinale, dal profumo dolce e delicato, veniva posto sul guanciale delle fanciulle per favorire i sogni d’amore. Dona al mondo la profumazione nelle ore notturne e si fa più intenso al crepuscolo per attrarre i suoi impollinatori, in particolare le falene. Alcune sostanze forniscono al profumo del caprifoglio una certa somiglianza con il gelsomino, per questo è molto usato in profumeria.
Originaria dell’Himalaya, questa pianta è stata coltivata per migliaia di anni per il suo leggendario profumo e i suoi fiori bianchi e delicati. Molte persone considerano l’olio di gelsomino un vero e proprio afrodisiaco naturale perché grazie al suo profumo “seducente” può aumentare la sensualità. Infatti, l’olio di gelsomino è talvolta soprannominato “regina della notte” sia per il forte profumo del fiore di gelsomino di notte, sia per le sue proprietà afrodisiache.
È una pianta erbacea e cespugliosa, dal forte odore aromatico, che ricorda il tipico odore della Liquirizia. Il fusto è robusto, molto ramificato, interamente ricoperto da numerose foglie filiformi, pelose e di colore verde-argentate. Dai fiori di Elicriso lasciati a macerare in un olio vegetale per circa un mese, si ottiene un oleolito dalle ottime proprietà per la pelle e viene usato nella cosmetica naturale e nel trattamento di diversi tipi di dermatiti.
Si chiama così perché questo è un fiore notturno, i suoi petali si aprono nel fresco della sera e si chiudono all’alba. La Mirabilis jalapa, la specie che di questo nome si fregia, è realmente magnifica nelle ore che vanno dal crepuscolo al sorgere del sole. Proprio in quest’arco di tempo la pianta schiude splendidi fiori campanulati, fragranti e vivacemente colorati di magenta, rosso, rosa, giallo e bianco. La particolare tempistica della fioritura, che ha reso celebre nel mondo quest’essenza di origine peruviana, è un adattamento funzionale all’impollinazione fatta da grandi falene della famiglia Sphingidae.
La Buddleja, è anche detto “l’arbusto su cui danzano le farfalle”. Le sue lunghe e colorate spighe fiorite, profumate di miele sono irresistibili per questi insetti. I giardini, sia pubblici che privati, sono sempre più inospitali per le farfalle per via dell’impiego diffuso di piante esotiche, così di moda ma sulle quali poche farfalle depongono le uova, e di varietà con fiori molto vistosi ma poveri di nettare.
Ha una fragranza ricca e gradevolissima. È un arbusto frugale che cresce su terreni poveri in tutta l’area del Mediterraneo. Sull’Etna è considerata specie pioniera perché i suoi popolamenti si insediano sui campi di lava. Ha una crescita corposa e ben visibile, grazie alla sua tinta calda e dorata, di un giallo acceso. Il suo profumo ricorda il miele e la cera d’api, sia nel colore che nell’essenza.