Quali mostre vedere durante la Design Week? Questa è una delle domande che chiunque si trovi a Milano durante la settimana de Salone del Mobile si pone almeno un paio di volte al giorno, per cercare di incastrare nella propria fitta agenda quante più mostre ed eventi possibili. Oltre alle installazioni che annualmente animano i quartieri della città, e che di anno in anno sono sempre più numerose e più a portata di Instagram stories – tanto che qualcuno è corso ai ripari dalla folla e dall’overbooking introducendo un biglietto per l’ingresso – all’inizio di aprile inaugurano anche diverse esposizioni, data la distanza di pochi giorni tra Art Week e Design Week.
Design Week e Art Week: a Milano le mostre imperdibili sono davvero tante
Milano si trasforma in un palcoscenico di creatività. Domus ha selezionato le mostre di arte, architettura e design da non perdere durante i giorni più frenetici dell'anno, in città e dintorni.
Mostra: Alcuni nuovi oggetti per la casa, parte 1 alla DAAD Galerie di Berlino. Prodotta da: Jasper Morrison Studio. Crediti fotografici: Jasper Morrison Studio
Foto Gianluca Di Ioia © Triennale Milano
Candida Höfer Zoologischer Garten Washington DC IV1992© Candida Höfer, by SIAE 2025
Yukinori Yanagi, Icarus Cell, 2008. Corridoio in ferro, specchi, vetri smerigliati, video, suono. Installazione permanente, “Hero Dry Cell”, Inujima Seirensho Art Museum, Okayama, Giappone, 2008. Foto Road Izumiyama, Collection of Fukutake Foundation, Naoshima
©Joel Meyerowitz - New York City 1975
John Bock. Tristesse, Courtesy l'artista.
©piercarloquecchia ©dsl__studio
Courtesy Nilufar
Courtesy ADI Design Museum
Courtesy l'artista
Villa Arconati, Sala Galliari
Courtesy Gaggenau e Lorenzo Gnata
Courtesy Politecnico di Milano
Pesce, Modello World Trade Center, part., 2002. Courtesy Galleria Antonia Jannone
Courtesy Formafantasma
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- Carla Tozzi
- 31 marzo 2025
Dai grandi nomi del design italiano e internazionale, all’esplorazione dei confini tra arte, architettura e tecnologia, fino ai progetti immersivi che indagano il rapporto tra uomo e spazio, il panorama delle mostre per la primavera 2025 a Milano offre un vero e proprio viaggio attraverso linguaggi, epoche e materiali diversi. Fondazioni, gallerie e musei aprono le loro porte a progetti sperimentali, antologici e interdisciplinari, con appuntamenti imperdibili che riflettono sul passato e sul futuro del design e dell’arte contemporanea.
Per aiutarvi a mantenere la calma e non farvi prendere dalla Fomo, Domus ha stilato una lista di mostre da non perdere durante questa intensa settimana dedicata alla cultura del progetto, molte delle quali resteranno aperte anche più a lungo, così da darvi il tempo di riprendere fiato tra un opening e l’altro.
Immagina di apertura: Candida Höfer Zoologischer Garten Washington DC IV1992© Candida Höfer, by SIAE 2025
Per la primavera 2025, Fondazione ICA presenta due mostre che intrecciano design, arte e architettura. “The Lightness of Things”, a cura di Alberto Salvadori, esplora l’approccio essenziale di Jasper Morrison attraverso dodici sedie fluttuanti e composizioni fotografiche di oggetti archetipi, immerse in una traccia sonora minimalista composta da Anthony Moore. “Wonders of the Modern World”, curata da Pier Paolo Tamburelli, indaga invece otto meraviglie architettoniche contemporanee con modelli illuminati, video e suoni, rivelando il potere rituale di spazi collettivi. In mostra fotografie e video di Giovanna Silva e Giulio Squillacciotti, accompagnati da un’installazione sonora di Nicola Ratti.
Un giro in Triennale durante la Design Week è d’obbligo: imperdibile la mostra dedicata a John Giorno, che esplora l’universo del poeta e performer newyorkese, figura chiave dell'underground anni Sessanta. Il brand milanese MSGM per l’occasione ha realizzato il merch ufficiale con una delle citazioni iconiche di Giorno. E poi, la mostra curata da Giulio Iacchetti in collaborazione con EMERGENCY, che affronta interrogativi urgenti della contemporaneità con progetti di sette designer italiani, interrogandosi su come ricucire le fratture della storia attraverso il design. Entrambe visitabili fino al 13 aprile, ingresso gratuito.
Fondazione Prada nello spazio del Podium accoglie la mostra intitolata “Typologien”, che esplora la fotografia tedesca del Novecento attraverso il concetto di “tipologia”, nato tra il XVII e il XVIII secolo nell’ambito degli studi di botanica per studiare le piante, e trasposto nella fotografia per classificare immagini senza gerarchie, stabilendo analogie inaspettate. La mostra, curata da Susanne Pfeffer, presenta 600 opere di 25 artisti, tra cui Becher, Gursky e Tillmans, organizzate tipologicamente anziché cronologicamente. Il percorso evidenzia analogie e differenze, rivelando il ruolo della fotografia nella classificazione visiva.
Dal 27 marzo al 27 luglio 2025, Pirelli HangarBicocca ospita “Icarus”, la prima grande antologica in Europa dell’artista giapponese Yukinori Yanagi. La mostra, curata da Vicente Todolí e Fiammetta Griccioli, include alcune delle opere più iconiche dell’artista, riadattate con nuove configurazioni nello spazio delle Navate. Yanagi, noto per le sue installazioni monumentali, esplora diversi temi della contemporaneità, dal nazionalismo, al concetto di confine e le questioni legate alla tecnologia e alla globalizzazione.
“Joel Meyerowitz. A Sense of Wonder” è la prima grande retrospettiva italiana sul celebre fotografo americano, in corso al Museo di Santa Giulia a Brescia. La mostra, con oltre novanta fotografie, ripercorre i sei decenni di carriera di Meyerowitz, dalla street photography a colori agli scatti sul World Trade Center dopo l’11 settembre. Un focus speciale è dedicato ai 365 autoscatti del lockdown 2020, presentati per la prima volta in Italia. L’esposizione è la prima della trilogia curata da Denis Curti “Americana. Un’antologia per immagini”, che proseguirà nel 2026 con la ricerca di Bruce Gilden, e nel 2027 con le fotografie di Francesco Jodice.
John Bock torna a Milano da Gió Marconi con la mostra “Tristesse”, in cui presenta una collezione di capi realizzati tra il 2024 e il 2025 in una sorta di negozio. I circa cinquanta outfit in mostra, definiti dall’artista “Quasi Me” sono stati creati destrutturando vestiti di seconda mano. Insieme alla collezione “Tristesse” sarà presentata anche la documentazione video di una sfilata del 2009 alla Haus der Kulturen der Welt di Berlino. L’artista sarà presente in galleria dal 2 al 5 aprile.
Altra tappa immancabile in ogni itinerario della Design Week, Dropcity – centro di architettura e design – quest’anno ospita negli ex Magazzini Raccordati della Stazione Centrale due principali progetti di ricerca: “Prison Times - Spatial Dynamics of Penal Environments”, un’indagine sulle condizioni di vita e sulle percezioni di spazio e tempo nei centri di detenzione, con oggetti provenienti dalle carceri di tutto il mondo; il secondo si intitola “Bruther.fbx”, ed è dedicato allo studio bruther, fondato a Parigi nel 2007 da Stéphanie Bru and Alexandre Theriot. I tunnel di Dropcity ospiteranno anche altre mostre e iniziative, tra le quali un focus fotografico sulla pratica dell’architetto e progettista Bruno Vaerini, e gli incontri del public program intitolato Beautiful Mistakes, spazi di dialogo tra architetti e designer per condividere le metodologie e le ricerche dietro i loro studi.
Nilufar, sotto la guida della fondatrice Nina Yashar, presenta “Repertorio” un’esposizione in cinque atti tra scenografia, arte e design, che si dispiega nel grande spazio di Nilufar Depot, nella storica galleria di Via della Spiga, e in via Senato. Il progetto vede la collaborazione di artisti e designer contemporanei le cui creazioni incontrano una selezione di capolavori vintage senza tempo. L’ambiente principale di Nilufar Depot al piano terra ospita il primo atto della mostra,“Silver Lining”, una straordinaria installazione co-curata da Fosbury Architecture, dedicata alla sfaccettata natura del metallo.
“Best of Both Worlds: Italy. Arte e Design in Italia 1915–2025” all’ADI Design Museum è una mostra che esplora l’evoluzione del design italiano, sottolineando il legame tra arte e industria. A cura di Stefano Casciani, con allestimento di Piero Lissoni/GraphX, il percorso ripercorre le tappe fondamentali del design italiano dal Futurismo alla contemporaneità, raccontando una storia di intrecci e linguaggi complementari, di artisti prestati al design e di personalità che hanno fatto storia a metà tra questi due mondi. Tra materiali inediti e opere iconiche, la mostra celebra il dialogo tra creatività e innovazione.
S’intitola “Pastorale”, la mostra di Nico Vascellari nella Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale, curata da Sergio Risaliti. La riflessione da cui scaturisce il progetto espositivo parte dal contrasto tra la distruzione bellica e l’idillio naturale. Il titolo evoca un locus amoenus come rifugio dalla violenza della storia, in una sala storicamente segnata dai bombardamenti del 1943, portata alla rinascita con l’arrivo di “Guernica” di Picasso nel 1953. La mostra esplora il legame tra natura e memoria, contrapponendo la fragilità umana alla capacità rigeneratrice della natura e dell’ambiente. Vascellari, ispirato dai boschi della sua infanzia, invita a una riflessione sulla resistenza attraverso l’arte.
Da Miroslaw Balka a Kimsooja, passando per Kounellis e Penone, quaranta artisti contemporanei del passato recente e del presente sono stati chiamati a esplorare gli spazi interni ed esterni della seicentesca Villa Arconati: da questo incontro nasce “Arte & Natura: Dentro e Fuori” mostra presentata dalla piattaforma Arco e curata da Diana Segantini. Questo progetto pone l’accento sul rapporto tra opere d’arte e l’architettura che le accoglie, riflettendo anche sulle modalità di fruizione dell’arte, e creando un’occasione di collaborazione tra collezionisti, accademici e aziende.
“Cosmogonie” di Lorenzo Gnata è un’installazione immersiva ospitata da Gaggenau DesignElementi Hub. Qui i sottili filamenti di resina organica delle opere trasformano gli spazi, integrandosi con gli elementi high-tech delle cucine di lusso dello storico marchio tedesco. Gnata, classe 1997, usa una penna 3D per creare disegni tridimensionali, realizzando forme che si espandono nello spazio, nelle quali il caos si traduce in energia creativa. Realizzato con il supporto del curatore e direttore artistico di Cramum Sabino Maria Frassà, il progetto espositivo racconta il rapporto tra natura, uomo e tecnologia, attraverso un proficuo dialogo tra arte e design.
Dal 17 marzo al 7 maggio 2025, il Politecnico di Milano ospita “Carlo De Carli. Corollario”, una mostra dedicata all’architetto tra i protagonisti dell’architettura e del design italiano del secondo dopoguerra. Il progetto espositivo, oltre ad arredi, disegni, modellini e dipinti, raccoglie anche editoriali e ciclostilati originali delle sue lezioni, oltre a lettere e schizzi di colleghi e amici, da Carlo Mollino a Gio Ponti, che fu suo maestro, e molti altri. Curata da Lola Ottolini, Margherita De Carli, Claudio Camponogara, Gianni Ottolini e Roberto Rizzi, l’esposizione è stata realizzata con allestimento di Sixplus Architetti e il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Milano.
A circa un anno dalla scomparsa dell’architetto e designer Gaetano Pesce, la Galleria Antonia Jannone presenta la mostra “Gaetano Pesce. Una festa per l’architettura”, co-prodotta con Studio Gaetano Pesce New York e Contemplazioni. L’esposizione è un omaggio alla visione rivoluzionaria del maestro con modelli, disegni e testi autografi. Tra le opere, i modelli della Torre Pluralista (1987), del World Trade Center (2002), e del Pink Pavilion (2007), quest’ultimo in poliuretano espanso. Un focus speciale esplora poi il legame tra Pesce e l’Oman, con le “Oman Chairs” ispirate agli alberi della specie Boswellia sacra.
Durante la Milano Design Week 2025, al Teatro Lirico Giorgio Gaber, Formafantasma presenta “Staging Modernity”, una performance-installazione diretta da Fabio Cherstich per omaggiare Cassina e i suoi iconici modelli di design. In collaborazione con Cassina, la Fondazione Le Corbusier e gli eredi di Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand, l'evento celebra i sessant’anni della collezione Le Corbusier-Jeanneret-Perriand e riflette sulla dissonanza tra modernismo e contemporaneità. Nel corso della settimana saranno attivate performance teatrali con testi di Emanuele Coccia, Andrés Jaque, e Feifei Zhou per riflettere sulle implicazioni ideologiche e materiali del rapporto tra modernità e natura.