Il 9 giugno 2015, nel prato della Villa La Sfacciata (Fondazione Targetti, via Volterranea 82, Firenze), l’attività degli UFO è giunta finalmente alla realizzazione di un sogno sviluppatosi nel mitico 1968, quando il gruppo produceva nella facoltà di Architettura occupata, grandi oggetti gonfiabili, calati a sorpresa nei riti e miti socio-urbani-architettonici della città di Firenze.
La cupola (s)gonfiabile
La grande cupola gonfiabile del Duomo di Firenze, concepita da Lapo Binazzi nel 1968, suggerisce inediti accostamenti con quella vera in lontananza, nel sublime panorama delle colline toscane.
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- 11 giugno 2015
- Firenze
Principalmente gli UFO utilizzavano il sagrato del Duomo per intervenire, antesignani dei Ghostbusters, con giganteschi oggetti quali un serpentone bianco latte di 300 m sul quale era effigiata la scritta “potele agli studenti”, una spaghettata sul sagrato della chiesa dopo la messa del sabato, con forchettone di cartapesta lungo 4 m e spaghetti gonfiabili di diametro 10 cm, un missile di 12 m, diametro 2 m con su la scritta “colgate con viet-cong”, un dollaro o la S del supermarket, alto 6 m e lungo 8, diametro 2 m, che recava finti slogan pubblicitari come “viva il mago zurlìnpiao”, o “giocagiòcimin”.
Ma gli happening degli UFO non si fermavano qui. A San Giovanni Valdarno, sempre nel 1968, con il superhappening n. 7, gli UFO inventarono un confronto tra i polli venusiani di plastica, arrivati con una astronave gonfiabile sul tetto del palazzo comunale progettato da Arnolfo di Cambio, e quelli del Valdarno prelevati da una rosticceria locale. Sempre nel 1968 costruirono un muro di canne cubane gonfiabili alto 10 m e un’alluvione gonfiabile alle Cascine per il Festival dell’Unità. Poi si trasferirono in ottobre all’Isolotto da Don Mazzi con una serie di rebus gonfiabili utilizzando memorie anni Cinquanta, come l’enorme view-master. A febbraio del 1969 si recarono a Rieti con un autobus affittato per l’occasione, immagazzinando nelle stive un acquedotto romano gonfiabile in scala 1:1 – che doveva confrontarsi con quello vero; ma questo non fu possibile a causa di una forte nevicata... Al ritorno, costruirono quindi nel giardino della facoltà di Architettura di Firenze una Casa ANAS gonfiabile con base di 4x4 m e 6 m di altezza, che diventò il loro capolavoro.
Ma l’evento degli eventi, per cui gli UFO avevano intenzione di coinvolgere l’intera assemblea della facoltà, con circa 400 studenti in crowdfunding, era la costruzione di una cupola del Duomo in grande scala che proseguisse ed esaltasse il confronto serrato con la storia dell’architettura e che facesse definitivamente i conti con la propria città. Per diversi motivi, questo progetto non andò mai in porto ma solo oggi, per via di una fortunata coincidenza astrale e grazie alla perseveranza dimostrata da parte degli UFO – nonché per l’apporto fondamentale del Florence Institute of Design International, oltreché della globalizzazione – la cupola gonfiabile addirittura in versione ANAS e in scala 1:5 è stata realizzata in Cina, più precisamente nella provincia del Ghuanzou. E ora è qui tra noi su questo prato della Sfacciata, villa quattrocentesca e sede dell’Osservatorio sull’Architettura della Fondazione Targetti per suggerirci inediti accostamenti con quella vera in lontananza, nel sublime panorama delle colline toscane. Un lavoro ironico e dissacrante dell’apparato storico artistico di Firenze che ha da sempre puntato le proprie carte ed energie sull’enfatizzazione (gonfiaggio?!) del patrimonio architettonico espresso dai suoi principali monumenti. Una pesante eredità che ancora oggi rischia di non far vivere a pieno la sua contemporaneità.
La cupola del Brunelleschi, nel suo doppio significato laico e religioso, protettrice della città e del suo paesaggio, viene intercettata dagli UFO come un corpo spaziale proiettato – anche attraverso il riferimento ANAS – nel vuoto esistente tra significante e significato. Una fissione semantica raggiunta attraverso una convenzionalità concettuale sempre più espressione della nostra contemporaneità. Il risultato è spendibile anche sul piano della politica – intesa come polis – quindi come partecipazione critica agli eventi e alle scelte istituzionali; incitazione verso le nuove generazioni ad affrontare con maggiore coraggio le sfide del nostro tempo. A circa 50 anni di distanza dal progetto iniziale (era il 1968) e a circa 600 anni da quella del Brunelleschi, la cupola degli UFO si pone ancora, nella sua straordinaria radicalità, come stella polare per nuovi naviganti.
L’evento a cura di Pino Brugellis (direttore dell’Osservatorio sull’Architettura) e Maria Cristina Didero (curatrice indipendente) è stato sostenuto da B&C Speakers spa, Gervasi Costruzioni spa, Osservatorio Arti Contemporanee ECRF, Targetti Sankey Spa