Può l’arte rimanere spazio sacro e intellettuale e al tempo stesso diventare gioco, esperienza, sensazione, realtà, vita?
Harmonic Motion
Il MACRO ospita la grande installazione site specific Harmonic Motion / Rete dei draghi che Toshiko Horiuchi MacAdam ha realizzato per la settima edizione di “Enel Contemporanea”.
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- 09 dicembre 2013
- Roma
L’artista giapponese Toshiko Horiuchi, cresciuta in un paese devastato e traumatizzato dalla tragica esperienza atomica, pensa che la risposta sia senza alcun dubbio positiva. Tutto lo sviluppo della sua attività artistica si muove in questa direzione.
Le sue grandi ragnatele, visivamente eccitanti ma apparentemente essenziali, sono il frutto di un lento e meticoloso lavoro manuale dove il gesto quotidiano dell’uncinetto, che intreccia il tessuto, si trasforma in uno spazio architettonico. Spazio capace di accogliere l’energia di movimenti molto più spettacolari dell’intimo lavoro a maglia che l’artista porta avanti con religiosa pazienza.
“Enel Contemporanea 2013”, con la scelta di Toshiko Horiuchi propone una riflessione sulla relazione che esiste fra l’energia e lo spazio intimo e personale degli individui. La complessità della produzione energetica è tutta focalizzata nel trasformarsi in uno strumento d’intimità personale.
Un lavoro organico che si basa sulla crescita più che sulla creazione improvvisa. Le sue reti sono spazi che celebrano la convivialità e il divertimento, il gioco e la possibilità di rilassarsi e riflettere. Ogni punto è connesso all’altro.
Avere scelto la maglia come strumento per creare una scultura, significa avere scelto come metodo di lavoro non il singolo gesto ma la ripetizione del gesto che solo susseguendosi è capace di creare la dimensione e lo spazio dell’opera. L’opera di Toshiko Horiuchi non è una questione di coordinamento o organizzazione ma di motivazione, ovvero la sua arte nasce attraverso il movimento che produce un altro movimento. L’interesse dell'artista per la natura di un materiale come il tessuto e la sua trama nasce dalle radici della propria cultura, in cui il rapporto con il corpo e con il tatto sono fondamentali forse più che l'immediato aspetto visivo.
Toshiko Horiuchi è interessata all’interazione fra corpo umano e spazio, fra corpo e materiale. Il tessuto è visto come seconda pelle che ci protegge ma anche ci nasconde. Così le sue grandi sculture che sono poi più luoghi che oggetti, offrono a chi le utilizza questa doppia possibilità: nascondersi o proteggersi.
L’arte deve accogliere e ospitare sia fisicamente sia spiritualmente. Usare l’arte di Toshiko Horiuchi significa condividerne anche la natura profondamente spirituale e rassicurante.
Francesco Bonami
Fino al 31 dicembre 2014
Toshiko Horiuchi MacAdam
Harmonic Motion / Rete dei draghi 2013
Progettazione strutturale: Norihide Imagawa
Progettazione e produzione: Charles MacAdam
a cura di Francesco Bonami
Enel contemporanea 2013
MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma
via Nizza 138, Roma