Nel 2007, mentre era artista residente al Los Angeles Research Institute, al fotografo David Maisel capitò di scoprire un tesoro di materiali che sarebbe stato la base di un nuovo, enigmatico progetto: migliaia di radiografie dell'enorme patrimonio Getty di scultura classica e oggetti antichi di tutto il mondo, realizzate a scopo di ricerca e conservazione, fecero intuire a Maisel la possibilità di un progetto di rifotografia senza precedenti.
Selezionando repertori di esemplari di quell'istituzione, e in seguito dell'Asian Art Museum di San Francisco, Maisel usò le radiografie come punto di partenza di nuove foto a colori che comunicano un'energia indicibile. Oggi la prima mostra di questo lavoro di Maisel, History's Shadow ("L'ombra della storia"), è aperta alla galleria Haines di San Francisco.
L'ambigua qualità suggestiva di queste immagini nasce da una somma di fattori senza paragone. Processi tecnologici e ottici (radiografia, fotografia) penetrano in oggetti artigianali del lontano passato (sculture, immagini devozionali, recipienti) comprimendone le qualità dimensionali, materiali e storiche in un'unica sfera di spiritualità: particolari interni, come armature e chiodi, spiccano nettamente; lacune più scure conservano zone di mistero tenebroso.
L'ombra della storia
Il progetto di rifotografia di David Maisel penetra il lato inquietante della classicità.
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- 26 aprile 2011
- San Francisco
Il lavoro di Maisel ha cercato di misurarsi con i problemi e con le possibilità di comunicare l'enorme (sia nel senso della scala sia in quello dell'obiettivo tragico). Le sue foto aeree di siti sottoposti all'impatto dell'uomo, tra cui The Lake Project e Oblivion usano il linguaggio dell'astrazione cromatica per esplorare la tradizione del paesaggio. Più recentemente Library of Dust ha presentato dei contenitori di rame contenenti i resti della cremazione dei corpi di pazienti ospedalieri mai reclamati da parenti e amici. Su questi contenitori, che avevano subito l'allagamento dell'ambiente in cui erano conservati, erano fioriti depositi minerali di intenso cromatismo, creando un segno vivido ma lugubre dell'abbandono di queste anime.
In History's Shadow le radiografie fornivano una matrice d'immagini che trascendevano il proprio valore storico-artistico e parevano scavalcare secoli e dimensioni. In quest'opera, dichiara Maisel "ho considerato queste radiografie come espressione degli artisti e degli artigiani che avevano creato gli oggetti originali, benché molti secoli fa; come vestigia e indizi delle società che hanno prodotto queste opere; e come comunicazioni provenienti dal passato, che esprimono le immutabili qualità che in qualche modo rimangono costanti nel tempo. Che cosa ci possono insegnare queste opere d'arte appartenenti a culture del passato riguardo alla nostra attuale posizione nella storia umana, o riguardo al nostro rapporto con il passato, in gran parte fondato sull'archeologia e sul trasferimento di oggetti culturali oltre le frontiere nazionali? Le radiografie forniscono un filtro e uno strumento (in quanto la percezione stessa è filtro e strumento) per leggere le qualità intrinseche di queste opere, gli indizi elementari di cui queste opere sono intrise. Incoraggiano una conoscenza che si realizza tramite la percezione e l'arte così come tramite la scienza e la ragione, che espande e fa collassare il tempo".
Le radiografie forniscono un filtro e uno strumento (in quanto la percezione stessa è filtro e strumento) per leggere le qualità intrinseche di queste opere, gli indizi elementari di cui queste opere sono intrise.
Martedì 26 aprile la galleria Haines ospita una conversazione con David Maisel e Julian Cox, curatore e fondatore della sezione di fotografia del Fine Arts Museum e direttore scientifico del deYoung Museum di San Francisco.
17.30-19.30, il dibattito inizia alle 18.
RSVP 415.397.8114
David Maisel, History's Shadow
Fino al 4 giugno
Haines Gallery, 49 Geary Street, San Francisco