Nel paesaggio naturale della riviera albanese, tra rocce, ripidi pendii e un denso sottobosco tra pini e cipressi, Bofill Taller de Arquitectura realizza un progetto che intesse un dialogo volutamente anti-mimetico con il contesto naturale, riproponendo la configurazione articolata della kasbah araba già esplorata in chiave decostruttivista nel complicato sistema di intrecci tra spazi pubblici e privati, incastri volumetrici e percorsi labirintici della Muralla Roja (Calpe, Alicante, Spagna 1973).

Il complesso del Red Sol Resort si sviluppa secondo una trama reticolare a maglia fine che si adegua sistematicamente all’orografia complessa del terreno. Una sequenza di fabbricati di identica pianta quadrata, diversamente articolati in alzato per guadagnare viste sull’intorno e interconnessi da una rete di scale esterne, ponti e passerelle, compone i tasselli della griglia, enfatizzando il contrasto tra il pieno del costruito e il vuoto degli spazi aperti definiti da viottoli tortuosi, piazze, scale, piscine e terrazze panoramiche. 

L’intimità delle abitazioni è protetta da un involucro massivo che propone nelle forme frastagliate la fisionomia di una fortezza abbarbicata su un declivio e che si stempera ai livelli superiori nelle mirate aperture.

Materiali naturali, dal laterizio, all’intonaco, alla ceramica, tinteggiati in rosso acceso accentuano il carattere dirompente e vigoroso dell’architettura, in dichiarato contrasto con il verde lussureggiante del paesaggio.