Le storiche ville suburbane intorno a Lubiana, ispirate ai fasti delle dimore patrizie del centro città anche se meno lussuose e spaziose, sono talvolta un’eredità complicata da gestire per i proprietari che intendono riadattarne l’impianto spesso rigido e frammentario ai requisiti di confort e funzionalità contemporanei.
È questo il caso di una villa con giardino costruita nel dopoguerra alla periferia della capitale, caratterizzata da un volume rigoroso e da uno schema distributivo tradizionale. Tuttavia, anziché adottare la soluzione più frequente della demolizione, il committente, particolarmente attento al tema della sostenibilità ambientale, ha incaricato lo studio Arhitektura di realizzare un progetto di ristrutturazione e ampliamento dell’esistente, nella convinzione che, come titolava Carl Elefante, “l’edificio più verde è quello già costruito” (“Forum Journal”, volume 27, n.1, 2012).
Conservando il piano terra e il piano primo, che ospitano negli ambienti più piccoli le funzioni domestiche di servizio, l’intervento si concentra nel sottotetto precedentemente inutilizzato, trasformato in uno spazio comune coperto da una falda unica, fluido e irradiato di luce che filtra dalle generose finestre sui tre lati (est, nord e ovest) e dal giardino d’inverno a sud.
Un lessico di materiali dichiaratamente contemporanei rimarca la stratificazione storica differenziando l’intervento contemporaneo dalla preesistenza: il volume ex novo, con struttura in legno lamellare a strati incrociati, rivestito in lastre metalliche di colore scuro, si staglia con decisione come coronamento del candido volume intonacato sottostante, in un efficace gioco di contrasti cromatici e materici.
Negli interni al sottotetto, una palette di materiali dai toni neutri e delicati (legno chiaro nei pavimenti, intonaco bianco nelle pareti e verde menta nella parete attrezzata del soggiorno) amplifica la percezione dimensionale dello spazio.