Dopo alcuni anni di lavori, la Rubenshuis, complesso che comprende la casa e lo studio dell’artista Peter Paul Rubens (1577-1640) nel cuore della città fiamminga, originariamente aperto al pubblico nel 1946, può contare su un nuovo ingresso per l’accoglienza dei visitatori.
Progettato dallo studio belga Robbrecht en Daem architecten, già firma dietro al mercato e alla piazza centrale di Ghent, il nuovo edificio collega l’area di accoglienza del pubblico, il centro di esperienza multimediale su Rubens, la sua casa e il suo atelier, la biblioteca, gli spazi per attività pubbliche e una serie di funzioni di back-office. L’aggiunta costituisce un nuovo accesso all’universo di Rubens che sarà completato entro il 2030 con il restauro di due edifici che affacciano sul giardino: Kolverniershof e Hoveniershuisje.
L’intero sito è un intricato insieme di palazzi gotici nel quale la nuova costruzione si inserisce con sensibilità alle preesistenze storiche, richiamando alla mente l’approccio utilizzato da Renzo Piano in alcuni musei americani. Per la progettazione gli architetti sono partiti da un’attenta rilettura del tessuto esistente e della sua stratificazione storica: il nuovo volume si colloca nello spazio tra due edifici esistenti all’incrocio tra Kolveniersstraat e Hopland.
Le due nuove facciate – composte da oltre 500 micro-colonne – fanno eco al contenuto della biblioteca stessa e sono concepite come gigantesche librerie a tutta altezza in grado di dare struttura agli spazi interni. Tre grandi scale a chiocciola conducono ai piani superiori ricordando la predilezione di Rubens per le diagonali: si pensi per esempio alla Deposizione della Cattedrale di Nostra Signora di Anversa. Anche il colore “sanguigno” – noto per aggiungere intensità emotiva e drammaticità ai suoi dipinti – è stato ripreso all'interno nei pavimenti e negli arredi della nuova costruzione.
Caro Theo, domenica scorsa ho visto per la prima volta i due quadri grandi di Rubens, e dato che avevo guardato ripetutamente e con calma quelli che c’erano al museo – questi due – Deposizione e Crocifissione mi hanno interessato ancor di più
Vincent Van Gogh. Anversa, gennaio 1886
L’edificio presenta facciate distinte sul fronte stradale e sul giardino. Analogamente alle influenze italiane, con cui Rubens è venuto a contatto, durante il viaggio compiuto tra il 1600 e il 1608, la nuova facciata stradale è caratterizzata da un grande portico d’ingresso dal quale i visitatori possono accedere alla casa-museo. Il fronte interno invece non subisce il trattamento di una facciata posteriore ma ha anch’esso il fascino di una seconda vera facciata che abbraccia il giardino. Nonostante gli otto piani – di cui sei fuori terra – il nuovo volume è discreto nel relazionarsi al sito: occupa infatti una posizione laterale nel giardino all’italiana che, ridisegnato, funge da collegamento tra diverse epoche.
- Committente:
- Città di Anversa
- Architetto del patrimonio:
- Callebaut Architecten
- Ingegneria strutturale:
- Bureau d'Etudes Greisch
- Ingegnere dei servizi:
- HP Engineering
- Costruzione:
- BAM Interbuild
- Acustica:
- Daidalos Peutz
- Sicurezza:
- Eveka bvba