Conservare le opere del Moderno è un tema che sta acquisendo una centralità crescente, offrendo la possibilità di valorizzare l’importante patrimonio che ereditiamo dal secolo passato. Atelier Rampazzi propone così un’azione di progetto sensibile, capace di non stravolgere l’aspetto dell’architettura originaria, attraverso un intervento che rilegge l’opera di Livio Vacchini per il Lido Patriziale di Ascona progettato nel 1986.
A partire dalla rimozione delle superfetazioni che avevano soffocato l’opera originale, il progetto di conservazione ha riportato l’immagine dell’architettura all’idea originaria del progettista ticinese, rimuovendo i volumi che ne avevano mutato profondamente la relazione tra costruito e contesto naturale.
Il volume in cemento armato può così tornare a svolgere un ruolo di filtro tra i due ambiti, dando respiro al fabbricato stesso. Le superfici cementizie sono state quindi ripulite e puntualmente riparate, individuando gli elementi più raffinati del progetto, quali il tetto nervato o le mezzelune nel basamento, cercando un approccio capace di esaltare l’idea di Vacchini.
Accanto alle operazioni di sistemazione esterna, l’operazione conservativa ha visto un’azione di maggiore modificazione negli spazi interni, i quali sono stati negli anni oggetto di numerose operazioni che spesso non hanno tenuto conto della raffinatezza dell’opera. Qui, aggiunte e trasformazioni hanno agito sugli spazi che non rispondevano più alle esigenze contemporanee, dai servizi igienici sino agli spazi della cucina, effettuando una messa a norma degli impianti, fino alla sistemazione delle 40 cabine. Infine, tutti gli elementi aggiunti, arredi compresi, sono stati pensati come elementi separati dalla struttura originaria, permettendo sempre di leggere la stratificazione del tempo.
Il progetto dell’Atelier Rampazzi ci ricorda così l’importanza della valorizzazione di un patrimonio relativamente recente, ma dal considerevole valore storico e culturale. Qui, l’azione del progetto è capace di rileggere i caratteri salienti dell’opera, e di mostrare la contemporaneità di soluzioni che raccontano la qualità di un'architettura che non può essere perduta, ma che al contrario, merita d’esser valorizzata.