Chiamati ad intervenire sulla sistemazione ed estensione della villa Wellnerova, costruita all’inizio degli anni ’30 ad Olomouc, in Repubblica Ceca, Jan Pospíšil e il gruppo di architetti e ingegneri dello studio PAB hanno voluto formulare un approccio filologico al recupero del patrimonio Moderno, cercando di riavvicinarsi all’immagine originaria dell’edificio, anche nelle estensioni resesi necessarie.
Pur essendo incerta la paternità dell’opera originale, i progettisti ne hanno ricercato i caratteri salienti. Forti rimaneggiamenti nei primi anni Duemila avevano modificato in profondo la distribuzione interna e l’aspetto esterno dell’abitazione, per questa ragione studio PAB si è basato sui disegni d’epoca, per ricostruire un’immagine di riferimento dell’opera nel suo linguaggio modernista.
Ritrovate le pareti bianche e la purezza dei volumi, la necessità di ampliare gli spazi della casa ha portato all’aggiunta di un nuovo corpo di fabbrica. Questo, pur rispettando le geometrie dell’esistente, e ponendosi in continuità di scelte linguistiche, cerca di staccarsi visivamente dalla preesistenza attraverso elementi come la finestra a nastro che percorre per intero le nuove pareti, definendo un taglio tra il nuovo volume e la copertura, e restituendo una proporzione tra pieni e vuoti che sottolinea la verticalità del corpo aggiunto.
Il garage precedentemente posto a ridosso della recinzione, spostato in prossimità della villa, diventa una possibilità per disegnarne lo spazio esterno, assieme ad una serie di terrazze che integrano il disegno del suolo.
Collocare la ricostruzione di un’immagine modernista al centro del progetto permette di riflettere su una modalità d’azione sul patrimonio del Moderno, che sappia valorizzare i caratteri originari delle opere. Il progetto di Pospíšil si mostra sensibile nel recupero di un aspetto che nei decenni si era perso, ma che può ancora determinare possibilità espressive, anche rispetto a necessità di trasformazione.