Se uno vuole dormire in un gasshukujo (“dormitorio”, in giapponese) all’interno di una casa di legno in vecchio stile ristrutturata con spirito anticonvenzionale e ironico, il suo posto è Yutorie Atami a Shizuoka: qui Naoshi Kondo, architetto e interior designer dall’approccio multidisciplinare nonché proprietario dell’immobile, ha rivisitato in modo originale la casa del nonno, andando ben oltre le logiche spesso vincolanti del restauro e del comune “buon senso” finalizzate a conservare la preesistenza nel modo migliore possibile. L’intervento riguarda l’edificio principale ad un piano costruito negli anni ‘50 poi abbandonato fino all’attuale ristrutturazione, che ospitava un laboratorio di pittura, e un secondo corpo di fabbrica a due piani utilizzato originariamente come residenza e affacciato su un ripido pendio: a seguito dei lavori, il primo edificio è stato trasformato in uno studio con una camera per gli ospiti e il secondo in un rifugio con tre camere da letto al piano terra e una caffetteria al piano primo.
L’abbraccio brutalista di una vecchia casa giapponese
L’insolita ristrutturazione di una casa popolare in Giappone esplora in modo tutt’altro che ovvio il confine sottile tra logica e irrazionalità, tra conservazione e creatività.
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
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Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
Foto Yujiro Ichioka
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- Chiara Testoni
- 24 marzo 2022
- Atami/Shizuoka, Giappone
- Naoshi Kondo (Naoshi Kondo studio)
- 152 mq
- ospitalità
- 2021
Ciò che salta immediatamente all’occhio è la pesante incamiciatura con uno spesso strato di malta cementizia largo 100 cm che abbraccia e semi-seppellisce in modo compiaciuto e in chiave dichiaratamente brutalista l’edificio principale, “tagliandolo” nettamente a metà e reinterpretando in modo solo apparentemente “semplificato” il principio della stratificazione storica: la parte superiore del fabbricato conserva infatti i caratteri della vecchia casa popolare con strutture in legno a vista mentre la parte inferiore, dove lo strato monocromatico di malta cementizia penetra diventando parte integrante dell’allestimento funzionale e dell’arredo, rispecchia un linguaggio minimale e contemporaneo.
A differenza dei gasshukujo mediamente anonimi e a dispetto degli esterni “spartani” che caratterizzano i due edifici, le camere degli ospiti di Yutorie Atami sono sorprendentemente semi-lussuose: negli scaffali a muro, nelle testiere dei letti, nelle parti apribili e nei mobili si riscontrano elementi tipici degli arredi tradizionali; i dettagli placcati in oro stupiscono per il carattere insolitamente “ricco” mentre i corrimano a struttura incrociata, a protezione della scala nell’edificio a due piani, rimandano ad un approccio “grafico” e tutt’altro che funzionale, in barba a qualsiasi scrupolo per la sicurezza.
Un’opera che è un manifesto dell’umorismo spigoloso e dello spirito anticonformista dell’autore che, ricordando il processo ideativo, dice serenamente che sta “ancora trovando ragioni per aggiustare quello che ha fatto”.
- Yutorie Atami
- Naoshi Kondo (Naoshi Kondo studio)
- Atami/Shizuoka, Giappone
- Naoshi Kondo
- Naoshi Kondo studio
- Yutorie Atami
- Mutsuki Architect Crafts
pianta pima della ristrutturazione
pianta dopo la ristrutturazione