“Living tomorrow is everyone’s sorrow… Modern man’s daydreams have turned into nightmares” cantavano i Black Flag negli anni Ottanta.
Passando dalle spiagge soleggiate della California al cuore produttivo della Germania, Christos Voutichtis (Studio Urma) trasforma il nichilismo e la rabbia del gruppo punk hardcore in una costruzione parassita, che appende a un cartellone pubblicitario accanto ai binari della stazione ferroviaria di Francoforte sul Meno. Quella realizzata dall’architetto e artista è un’architettura ostile, un’installazione artistica che interpreta una condizione complessa come quella degli homeless in epoca pandemica.
In questo periodo le istituzioni ci invitano a chiuderci in casa e isolarci, mentre i mass media ripetono che la pandemia ci rende tutti un po’ più uguali. Ma in realtà questo periodo non ha fatto che acuire le disparità: c’è chi dispone di grandi spazi privati – aperti e coperti – e chi non ha un luogo dove stare, o che vive in strutture ricettive sovraffollate. Il progetto, intitolato Cage (gabbia), interpreta questa condizione contemporanea con un intervento spaziale.
Voutichtis utilizza un cartellone pubblicitario – simbolo della nostra società dei consumi – come struttura a cui attaccarsi. Su di essa è montata una gabbia d’acciaio, un rifugio ostile come i molti che si trovano nei luoghi marginali della città. A completare l’intervento è l’utilizzo di luci blu, che sono le stesse usate nella metropolitana di Francoforte per prevenire l’uso di droghe per via endovenosa, dato che rendono invisibili le vene. La sua piccola architettura è antifunzionale e contraddittoria, ed è una critica alla città contemporanea, che è sempre più escludente e ostile alle minoranze.
- Progetto:
- Cage
- Tipologia:
- installazione artistica
- Luogo:
- Francoforte, Germania
- Architetto:
- Christos Voutichtis
- Video:
- Pola Sell
- Completamento:
- 2020