I gasometri, strutture realizzate per contenere grandi volumi di gas combustibile, cominciarono a comparire in Gran Bretagna in epoca vittoriana. Grazie alla diffusione capillare sul territorio londinese per tutto il XIX secolo, sono diventanti rapidamente parte integrante del paesaggio urbano. A seguito della scoperta delle riserve di gas naturale nel Mare del Nord nel 1965, la tecnologia si evolse a tal punto da rendere obsolete queste strutture. Così, la maggior parte delle reti locali furono convertite. Nel 1999, infine, arrivò la decisione definitiva di smantellare questi elementi urbani.
Solo nell’area della Greater London sono rimasti più di 20 gasometri. Con il tempo questi sono diventati lo sfondo di scene di vita quotidiana, oltre che elementi eccezionali del paesaggio urbano londinese. Con la serie Ruin or Rust il fotografo di architettura Francesco Russo, che vive e lavora a Londra, mira a raccontare il destino di queste strutture. Da ormai più di due anni Russo ne indaga la presenza imponente, il ruolo nel tessuto urbano e nella città metropolitana. Infatti, già la metà dei circa 40 gasometri presenti nella metropoli inglese sono stati demoliti negli ultimi anni, minacciati da un accresciuto valore del terreno occupato e dalla speculazione. Da qui le domande che il fotografo si pone: “queste sentinelle dell’era industriale mancheranno? Queste icone tecnologiche e architettoniche potranno trovare una nuova funzione nella nostra epoca? Sono rovina o ruggine?”
I gasometri di King’s Cross, ad esempio, sono un possibile modello per il riutilizzo di questa tipologia di struttura: tre cilindri metallici sono stati riconvertiti in unità abitative di lusso, mentre il quarto è stato trasformato in un’area verde pubblica.
Francesco Russo è fotografo. Vive e lavora fra Londra e Venezia. È specializzato in architettura, interior design e ambiente costruito. È co-fondatore di Mass, un collettivo di fotografi londinesi.