Il Museum de Lakenhal di Leida fra classicismo e contemporaneità

Happel Cornelisse Verhoeven e Julian Harrap Architects, espandono e restaurano la sede storica del museo omaggiando la tradizione tessile della città olandese.  

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Camminando per Lammermarkt a Leida, una piazza per eventi con un imponente parcheggio sotterraneo, sono pochi i punti in cui l’occhio è stimolato da ciò che vede. Questo paesaggio urbano – dal pavimento di cemento rosso e grigio, con delle piccole aree verdi e un mulino storico – ospita però da poco la nuova (e raffinatissima) facciata dell’edificio Van Steijn del Museum de Lakenhal. La facciata è il risultato del gioco di volumi e della disposizione continuamente variata dei mattoni: una trama che celebra il passato della città (e di questa struttura) come centro per il commercio dei tessuti.

Nel 1874 il complesso passa dalla funzione produttiva alla quella museale. Dedicato all’arte, all’artigianato e alla storia della città, è stato recentemente rinnovato con un doppio sforzo di espansione e restauro. È stato tramite concorso che Happel Cornelisse Verhoeven, assieme agli architetti del restauro Julian Harrap Architects (gli stessi della Neue Nationalgalerie di David Chipperfield), sono stati chiamati a rispondere alle nuove necessità dell’edificio. Scopo principale del loro intervento è stata la semplificazione della relazione fra le diverse parti della struttura.

Parte della facciata su Oude Singel, verso il canale. Il colore del mattone del nuovo intervento è in continuità con i dettagli ornamentali di pietra della facciata del Laecken-Halle, primo edificio del complesso, progettato da Arent van ’s-Gravesande nel 1641

Il nuovo Van Steijn, che contiene gli uffici dello staff del museo, è solo il preludio al complesso di edifici storici che ha il compito di raccordare. Da Lammermarkt, si può costeggiare l’imponente struttura di mattoni rossi del 1921, il Papevleugel, che si protende fino a Oude Singel. Qui, affacciato sul canale, si trova il fronte principale dell’edificio più antico (detto Laecken-Halle, del 1641) da cui i visitatori accedono al museo. L’isolato cela dietro a questi fronti urbani il quarto edificio, l’Harteveltzaal, del 1890.

I progettisti raccontano che la differenza di scala fra edifici è una caratteristica del tessuto storico della cittadina olandese. Questa morfologia urbana è stata un riferimento per la composizione della facciata dell’estensione su Lammermarkt, l’edificio per uffici Van Steijn

“Siamo architetti contemporanei e siamo curiosi rispetto alle cose nuove” racconta Floris Cornelisse, dello studio di Rotterdam “ma guardiamo alle tracce che le generazioni precedenti hanno lasciato. Abbiamo cercato un risultato contemporaneo attraverso la continuità con questo passato, e con la commistione morfologica e di scala che fa parte della storia della città”.

In questo schizzo di Floris Cornelisse, la composizione della nuova facciata su Lammermarkt (sotto) è spiegata attraverso le relazioni compositive della facciata antica sul canale

Happel Cornelisse Verhoeven descrivono il museo come “una collezione di stanze – piccole, medie e grandi – da fruire come un’enfilade, una successione di spazi”. I quattro edifici storici in cui sono dislocate queste stanze sono connessi dalla corte coperta interna, detta Achterplaats. “Quest’area era molto disordinata fra corridoi, rientranze e vicoli ciechi. Quando i visitatori entravano, non riuscivano a orientarsi e spesso non si accorgevano di non vedere parte della collezione” raccontano i progettisti. Oggi, questa ‘piazza’ è risolta come spazio ibrido fra interno ed esterno, quasi una piccola sequenza urbana all’interno del complesso.

La corte coperta interna, detta Achterplaats, da dove i visitatori possono accedere a tutti e quattro gli edifici

La preservazione delle “cicatrici del passato” e della “patina del tempo” è stata una priorità per entrambi gli studi. In particolare, Julian Harrap Architects aveva già lavorato su questo tema nel Neues Museum, dando vita a una “rovina congelata”, tema che ritorna al Museum De Lakenhal.
Gli sforzi dei due studi si sono estesi a tutto l’interno del museo. In alcuni casi è stato opportuno un intervento più conservativo, mentre nel negozio, nel cafè e negli uffici è stato necessario un gesto più deciso. Per questi spazi funzionali, Happel Cornelisse Verhoeven hanno disegnato mobili e arredi su misura. Questa qualità degli interni e delle finiture si deve a un intenso lavoro con artigiani e artisti, che hanno collaborato strettamente con i due studi di architettura. Il risultato è un equilibrio fra monumentalità e domesticità che restituisce alla città di Leida un Museum De Lakenhal decisamente rinnovato, nel solco del passato.

Gli spazi del negozio del museo con gli arredi disegnati da Happel Cornelisse Verhoeven
  • Museum De Lakenhal
  • museo
  • Leida, Paesi Bassi
  • Happel Cornelisse Verhoeven, Julian Harrap Architects
  • IBB Kondor, Koninklijke Woudenberg
  • Van Rossum Raadgevende Ingenieurs
  • Arup
  • LPB / SIGHT
  • Happel Cornelisse Verhoeven
  • Brandwacht en Meijer
  • Beersnielsen lichtontwerpers
  • Karen Polder grafisch ontwerpen
  • Museum De Lakenhal
  • Aleksandra Gaca
  • Iemke van Dijk
  • Ankie Stoutjesdijk
  • Hansje van Halem
  • Studio Maarten Kolk & Guus Kusters
  • Petra Blaisse, Mae Engelgeer, Christie van der Haak, Claudy Jongstra, Edwin Oudshoorn
  • Città di Leida
  • 8.700 mq
  • 2019

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