Guardando il padiglione progettato dagli studi Bressan e Botter, le prime associazioni che possono venire in mente sono le palestre (di cemento) dei maestri ticinesi Luigi Snozzi e Livio Vacchini, o dei più giovani Baserga Mozzetti. Non siamo però nelle valli del Ticino, ma dall’altra parte delle Alpi, ad Agordo, nella provincia di Belluno. Di quei riferimenti però non rimangono che la modularità e la corrispondenza espressiva fra forma e struttura. Gli studi Bressan e Botter hanno infatti scelto il legno lamellare per coprire luci di quasi 45 metri, realizzando un grande padiglione ad aula unica e polivalente.
Un padiglione modulare sulle Alpi interpreta le costruzioni vernacolari locali
Gli studi Bressan e Botter progettano un centro per congressi ed esposizioni nella vallata di Agordo, in Veneto. La struttura modulare si ispira ai tradizionali fienili e ai versanti scoscesi delle Alpi.
Foto Simone Bossi
Foto Simone Bossi
Foto Simone Bossi
Foto Simone Bossi
Foto Simone Bossi
Foto Simone Bossi
Foto Simone Bossi
Foto Simone Bossi
Foto Simone Bossi
Foto Simone Bossi
Foto Simone Bossi
Foto Simone Bossi
Foto Simone Bossi
Foto Simone Bossi
Foto Emanuele Bressan
Foto Emanuele Bressan
Foto Simone Bossi
Foto Simone Bossi
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- Giulia Ricci
- 12 giugno 2020
- Agordo, Italia
- Studio Botter, Studio Bressan
- 6.400 mq
- Centro per congressi ed esposizioni
- 2018
Il concept si deve ai più giovani membri dei due studi, Emanuele Bressan e Andrea Botter, colleghi di studio all’università che hanno effettivamente maturato esperienze in Ticino. Raccontano però che nella fase ideativa del progetto il riferimento principale sono stati i tabià, degli “edifici tradizionali di legno spesso utilizzati come fienili” che popolano l’intera valle agordina. Il padiglione, grande quasi come un campo da calcio, si comporta “sostanzialmente come una trave reticolare poggiata a terra, che assorbe le spinte orizzontali dei terremoti e dei venti” e appare “incassato nel profilo della montagna ma aperto verso la valle” racconta Emanuele Bressan. Il risultato è la ripetizione dello stesso modulo lungo un perimetro di 120 per 60 metri. Ciascuno di questi moduli alterna pilastri verticali a puntoni obliqui di irrigidimento: queste campate “esibiscono l’aspetto statico del padiglione” facendo corrispondere l’immagine dell’edificio alla sua struttura. A differenziarsi nel prospetto invece, è l’inclinazione delle ultime due falde della copertura verso nord, in corrispondenza dell’accesso. Le facciate sud e est sono opache, mentre quelle a nord e ovest si aprono sul paesaggio montano.
“Non sarebbe stato possibile realizzare il progetto così velocemente senza il supporto dei due studi famigliari e senza la professionalità della squadra di cantiere e di chi l’ha coordinata” sottolinea Bressan. Mentre progettazione è stata avviata a febbraio 2017, il primo evento privato si è tenuto a dicembre dello stesso anno e le finiture sono state completate a ottobre 2018.
Il centro nasce dall’esigenza del cliente, nota azienda locale storicamente attenta alle dinamiche del suo territorio, che necessitava di uno spazio permanente per attività precedentemente svolte in strutture temporanee. Per adattarsi a una varietà di usi, il grande volume stereometrico è stato pensato per essere suddivisibile. Infatti, se da un lato l’edificio è destinato ad ospitare gli eventi dell’azienda, dall’altro è previsto l’uso non solo da parte di terzi privati ma anche da parte del pubblico, grazie alla convenzione stipulata con il Comune.
Nel 2021 il progetto ha vinto il Premio Architettura Città di Oderzo XVII edizione, perché espressione di una presenza dell’architettura sul territorio “capace di qualificarlo con un intervento di qualità architettonica e di valenza sociale”.
- Centro congressi e per esposizioni
- Agordo, Italia
- Studio Botter, Studio Bressan
- Andrea Botter, Emanuele Bressan, Sandro Botter
- Fabio Valentini
- Imola Legno
- 6.400 mq
- 2018