Questo maggio, al Vitra Campus di Weil am Rhein, a due passi da Basilea oltre il confine tedesco, dopo un processo durato ben oltre un ventennio, è stata inaugurata la sede permanente dell’Archivio Luis Barragán (1902-1988). Si trova nell’edificio progettato da Dieter Thiel di fianco al più celebre Schaudepot di Herzog & DeMeuron.
Il nuovo Archivio Luis Barragán apre nel Campus Vitra, in Germania
Custodisce quasi 30.000 pezzi tra schizzi e disegni, materiale fotografico, oggetti e molto altro. La sede inaugurata dopo un lungo lavoro, iniziato nel 1996.
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- Massimo Valz-Gris
- 19 maggio 2022
Sin dal 1996, l’archivio era stato gestito dalla Fondazione Barragán con sede nella vicina cittadina svizzera di Birsfelden, ma la carenza di uno spazio adeguato ne aveva largamente impedito l’accesso e la fruizione. Grazie alla partnership con il Vitra Design Museum, le testimonianze del più importante architetto messicano del XX Secolo sono oggi a disposizione di appassionati e studiosi: quasi 30.000 pezzi tra schizzi e disegni, materiale fotografico, mobili, oggetti, documenti e carteggi personali e professionali.
La direttrice della fondazione è l’italiana Federica Zanco, un passato anche nella redazione di Domus: “Si tratta di un progetto al quale ho dedicato una porzione importante della mia vita e d’altronde questa vicenda ha più o meno l’età dei miei figli. Ci sono state polemiche legate alla scarsa fruibilità dell’archivio e io stessa ho ricevuto diverse critiche a riguardo. La verità è che il materiale aveva bisogno di uno spazio adeguato per essere organizzato e archiviato in maniera coerente, oltre che tempo e personale necessario per un’operazione di catalogazione complessa e articolata.”
L’archivio è organizzato come una galleria tematica che vedrà documenti e altri materiali esposti a rotazione continua. “Tutto ciò che non è in mostra potrà essere consultato su richiesta”, continua Federica Zanco, “così come potrà essere visitata la sala studio nella quale abbiamo spostato l’intera biblioteca della fondazione, ricca di tutte e pubblicazioni su Barragán a partire dagli Anni Venti del ’900.
Il legame con Domus non finisce con la direttrice. Tra la corrispondenza dell’architetto – oltre agli scambi epistolari con LeCorbusier, Philip Johnson e De Chirico – ci sono anche diverse lettere con Gio Ponti, che tra i primissimi lo aveva pubblicato nel 1935 su Domus, e che rimase amico dell’architetto messicano fino alla morte.
Non si tratta della prima collaborazione tra Vitra e la Fondazione Barragán. Risale infatti al 2000 la mostra itinerante “Luis Barragán: The Quiet Revolution” che, dopo il debutto a Weil am Rhein, aveva girato il mondo terminando il proprio iter a Città del Messico.