Il tema “Reporting from the front” apre a molte possibili letture – lasciando ampio margine d’interpretazione ai curatori dei padiglioni nazionali – ma unisce tutti sotto il cappello di un pragmatico ritorno alle questioni centrali dell’abitare, dell’ambiente costruito e del suo riflesso anche sulle questioni di carattere identitario.
Trasformazione
Nel padiglione degli Emirati Arabi Uniti alla Biennale di Venezia il tema dell’evoluzione della casa privata diventa esemplare di uno stile di vita lontano dagli abbaglianti miraggi di Dubai e Abu Dhabi.
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- Andrea Zamboni
- 15 giugno 2016
- Venezia
Nel caso del padiglione degli Emirati Arabi Uniti il tema è la casa, l’abitazione privata, o meglio la sua trasformazione a partire da un modello “aperto” che fa parte della cultura tradizionale degli Emirati Arabi e di un progetto introdotto a partire dal 1970. Si tratta di una modalità insediativa che nasce e si trasforma in parallelo alla forte spinta all’urbanizzazione di una popolazione di per sé non stanziale, che in un arco di tempo relativamente breve, parallelamente al costituirsi della nazione e dello spirito nazionale del paese, si è spostata a vivere nelle città.
Lo schema dell’abitazione è a corte, la casa tradizionale dei climi caldi, dove il controllo climatico – o meglio l’adattamento al clima – e la costruzione dei diversi livelli di protezione della privacy, legati a questioni tradizionali della famiglia araba, si fondono nel più riuscito e diffuso modello abitativo che caratterizza tutti i climi caldi del globo. Ma qui il principio e la regola insediativa diventano forme in divenire in virtù di una maggiore flessibilità e adattabilità nello spazio tra recinto e cuore dell’abitazione.
Con l’ampliamento del nucleo familiare o il parallelo e lento modificarsi delle usanze, le case vengono estese o trasformate, in una costante ricerca di una configurazione definitiva. Mentre di definitivo rimane il solo atto fondativo che, definendo i confini del muro di cinta, disegna il limite della sfera privata e il volto esterno di un’abitazione del tutto introversa. Spostando l’interesse dall’ambiente urbano in via di forte crescita e progressivo consolidamento, teatro delle più imponenti trasformazioni che riguardano in primis Abu Dhabi e Dubai, verso una tematica più attenta alla qualità della vita e all’influsso delle modificazioni del nucleo sociale nei confronti dell’ambiente costruito, comprendiamo l’altro volto di un’area in forte sviluppo e di una nazione e una popolazione con una forte identità, soggetta a forti trasformazioni e sollecitazioni, e la reale natura di un’idea dell’abitare che è riflesso di uno stile di vita e dell’immagine identitaria degli Emirati Arabi Uniti.
Un’accurata ricostruzione storica e casi-studio, un’abitazione con il suo nucleo famigliare e un quartiere sviluppato secondo questo modello, servono al curatore Yasser Elsheshtawy, docente della United Arab Emirates University, direttore del Urban Research Lab e autorevole conoscitore dello sviluppo urbanistico della regione, a chiarire, con abbondanza di apparati grafici e iconografici, non solo una visione urbana che supera questioni stilistiche o architettoniche, ma anche uno stile di vita lontano anni luce dagli abbaglianti miraggi di Dubai e Abu Dhabi.
© riproduzione riservata
fino al 27 novembre 2016
National Pavilion UAE
Curatore: Yasser Elsheshtawy
Commissario: Salama bint Hamdan Al Nahyan Foundation
Con il supporto di: UAE Ministry of Culture and Knowledge Development
Allestimento: Paolo De Benedictis
Arsenale, Sale d'armi
Venezia