Tetsuo Kondo: House in Chayagasaka

Partendo da una stanza centrale, la residenza unifamiliare progettata da Tetsuo Kondo a Nagoya cresce in modo organico attraverso una serie di scatole di forme diverse sovrapposte.


Una casa privata, ma con il maggior numero di spazi comuni, in modo da trascorrere insieme più tempo possibile: parte da questa richiesta del cliente — una giovane coppia con due figli piccoli — il progetto di Tetsuo Kondo Architects per una residenza unifamigliare a Nagoya, Prefettura di Aichi, in un quartiere in rapido sviluppo nei pressi della stazione ferroviaria di Chayagasaka. “Ho deciso di realizzare un edificio di una sola stanza, creando un sottile equilibrio tra aree separate e collegate”, spiega l’architetto. “Ho cercato di disegnare un’architettura che accogliesse una grande varietà di elementi e che creasse una situazione in cui ciascuna parte fosse interconnessa alle altre”.

Il risultato è un’architettura senza uno sviluppo ordinato o lineare. L’idea è stata invece quella d’incorporare, in modo organico, elementi diversi. “Quando realizzi una residenza per una famiglia giovane con figli che stanno crescendo, devi tenere conto del fatto che gli spazi cambieranno in fretta. È quindi importante pensare a un impianto aperto, che si regga su un equilibrio in grado di tenere insieme fattori differenti”, prosegue Kondo. La forma dell’edificio ruota attorno a un’unica stanza e trae origine da una serie di scatole di forme diverse, che a loro volta corrispondono ad altri ambienti.

Tetsuo Kondo Architects: House in Chayagasaka, Nagoya, Giappone. Photo Iwan Baan


“Ho provato a confrontarmi, nello stesso momento, con componenti che normalmente non sarebbero in relazione — come profondità, altezze, strutture, luminosità, funzioni, forma, circolazione e lo spazio esterno del terrazzo. Penso che, mescolando elementi diversi come il corso presente e futuro della vita, la storia e il background culturale della zona in cui si trova, questo tipo di architettura possa offrire un nuovo livello di comfort residenziale. Si tratta di mantenere un certo stato di equilibrio. L’ordine non deve essere vincolante per il sistema, ma piuttosto limitarsi a definire le relazioni. Il mio obiettivo è stato creare un’architettura che si reggesse su un ordine morbido”.