"L'Atene contemporanea è un luogo dalle grandi e profonde contraddizioni: una città la cui particolare identità ha preso forma nel corso della ricostruzione seguita alla Seconda Guerra Mondiale; una città che si esprime tramite la gente che la abita, dove si gioca la partita tra spazi pubblici (per causa della crisi hanno subito l'arresto gran parte dei lavori statali causando a cascata disoccupazione e disagi sociali) e privati; una città che ha a propria disposizione un panorama di giovani architetti dall'eccezionale talento e intuizione, dall'orientamento internazionale, con un ottimo grado d'istruzione e un importante bagaglio di esperienza professionale", spiegano i due curatori. "Questi architetti, che hanno saputo approfittare e beneficiare delle informazioni e dinamiche positive della globalizzazione, devono confrontarsi oggi con un livello di benessere e possibilità professionali nettamente inferiori rispetto a quelle di un tempo. Atene è tuttavia, la città più colpita dall'attuale crisi economica". Aggiunge Dragonas: "Ci sono le condizioni per ricreare Atene dal punto di vista architettonico. Anche se soffriamo l'attuale disagio economico e sociale esistono inedite modalità per interpretare l'architettura lontane dall'opportunismo professionale e dagli standard del benessere della decade precedente."
Dragonias e Skiada spiegano che i progetti si dividono in "attualizzabili" e non.
L'allestimento del padiglione greco sembra un mosaico tridimensionale e in miniatura della frammentazione della capitale, punteggiato qua e là da un progetto per un parco giochi dello studio buerger katsota architects dal titolo 6 Voids – PXATHENS: agli angoli dei modelli troviamo sei pezzi di giochi colorati o strutture ludiche per bambini che confermano come gli architetti non abbiano rinunciato a immaginare progetti solari – ispirati da una ricerca di levità che appartiene al DNA vitale e gioviale della nazione – capaci di contaminare il suolo urbano. L'accesso del padiglione ospita un coloratissimo murales del writer ateniese b., classe 1982, architetto e street artist.