Il concorso per ridisegnare il volto dello storico quartiere fieristico milanese ha finalmente un vincitore. Si tratta della società CityLife (composta dai gruppi Generali, Ras, Progestim) che, lo scorso venerdì, ha presentato l’offerta (523 milioni di euro) migliore rispetto a quelle delle altre due cordate (Pirelli Real Estate e Risanamento Napoli).
I progettisti – Arata Isozaki, Daniel Libeskind, Zaha Hadid e Pier Paolo Maggiora – hanno messo insieme un progetto ambizioso: tre torri (alte 218, 185 e 170 metri), un parallelepipedo, una vela e una mezza elica. Al loro interno troverà spazio anche il tanto sospirato Museo del Design. Il padiglione 3 della vecchia Fiera – completamente trasparente – diventerà invece centro di attività per bambini, ragazzi e anziani. Ha vinto un “mix funzionale di uffici, residenze e aree servizi”, ha spiegato la commissione e “il 50 per cento dell’area (255mila metri quadrati dei 440mila della Fiera), come da bando, sarà destinato a parco”. Nel nuovo quartiere andranno a vivere 5mila persone, ma la ‘popolazione’ che ogni giorno graviterà attorno all’area è stimata attorno alle 10-15mila persone.
Entro il 30 luglio, sarà siglato il contratto preliminare di compravendita dell’area, che sarà consegnata a CityLife nel primo trimestre del 2006, mentre l’intero progetto dovrà essere ultimato nel primo trimestre 2014.
Le torri della Fiera sono solo uno dei progetti in verticale che presto ‘invaderanno’ il capoluogo lombardo, dopo il grattacielo della Regione di I.M. Pei (160 metri) e la Città della moda di Cesar Pelli (140 metri). Mentre proprio oggi, dovrebbe ottenere il via libera anche il progetto Montecity firmato da Norman Foster che, con 1.200.000 metri quadrati, è la più grande area dismessa d’Europa interessata a risanamento. Il progetto vincitore, insieme a quelli degli altri due finalisti (Renzo Piano e Norman Foster), sarà in mostra alla Triennale dal 22 settembre. E.S.