Il 25 settembre inaugura a Dundee, in Scozia, l’opera prima di Frank Gehry in Gran Bretagna. Si tratta, almeno per la star dell’architettura californiana, di un incarico modesto e dal budget contenuto (solo 1,3 milioni di sterline; 1,8 milioni di euro) che ha prodotto quindi risultati diversi da quelli a cui siamo abituati, come il Guggenheim di Bilbao o la Disney concert hall di Los Angeles. Che, però, trova il suo punto di forza non tanto (e non solo) nell’architettura, quanto nell’idea della sua fautrice, Maggie Keswick Jencks, morta di cancro nel 1995.
Il suo obiettivo, attraverso la fondazione da lei creata con il padre (Maggie era la moglie di Charles Jencks e membro della ricchissima famiglia Jardine che costruì la città Hong Kong) era offrire un ambiente di cura alternativo e più umano ai pazienti: un luogo luminoso, simile più a una casa che a un ospedale dove, per esempio, ci potesse essere spazio per una cucina o una biblioteca. La mano di Gehry si riconosce nelle linee dell’edificio – dove nessuna parete sembra essere diritta – ma soprattutto nella copertura ondulata, fatta di acciaio inossidabile e legno.
Quello di Dundee è il terzo centro ad aprire i battenti, dopo quelli di Glasgow ed Edimburgo, disegnato da Richard Murphy, e sarà seguito a ruota da diversi altri avamposti. A Londra, per esempio, progettato da Richard Rogers, a Kirkcaldy da Zaha Hadid e a Cambridge, ad opera di Daniel Libeskind.
25.9.2003
Maggie’s Centre, Dundee
https://www.maggies.ed.ac.uk
Maggie’s Centre, primo edificio di Gehry in Inghilterra
View Article details
- 23 settembre 2003