Questo numero di DomusAir è dedicato alle connessioni urbane e al rapporto con l’IA, l’Intelligenza artificiale che sta cambiando ogni scenario individuale, sociale e globale. Se infatti all’inizio del 2000 alcuni ambienti scientifici ritenevano che non fosse possibile realizzare “macchine coscienti”, negli ultimi 20 anni questa possibilità̀ è stata smontata prima da semplici ragionamenti logici, poi da evidenze scientifiche che ormai sono la nostra realtà. Se una delle prime sconfitte umane risale all’ormai lontano 1997, quando Deep Blue, un computer dell’Ibm, mise ko il campione del mondo di scacchi Garry Kasparov, oggi il numero di attività in cui le macchine superano le prestazioni umane cresce giorno dopo giorno.
Tra reti neutrali e di trasporto
Il rapporto tra le connessioni urbane e l’intelligenza artificiale è in costante crescita. Perciò le grandi infrastrutture di relazione globale, tema di DomusAir, restano un laboratorio da non perdere di vista.
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- Walter Mariotti
- 11 marzo 2024
Giorgio Bottazzo, docente di Sistemi di Elaborazione della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ritiene che se nella produzione industriale i robot hanno da tempo superato le capacità umane in velocità e precisione, gli esempi abbondano anche in altri campi. Molti più di quanti si possa pensare. In avionica, uno dei territori di DomusAir, non solo il controllo degli aerei di linea ma soprattutto di quelli militari a elevata instabilità non sarebbe possibile senza l’ausilio dei computer. In medicina, le reti neurali hanno dimostrato prestazioni superiori a quelle umane nella lettura dell’elettrocardiogramma, nella diagnosi del cancro al polmone, nell’identificazione di malattie della retina, nel rilevamento di formazioni cancerogene sulla pelle. Perfino nell’identificazione di alterazioni del cervello dovute all’Alzheimer.
Chi pensa che solo i campi scientifici siano toccati dallo sviluppo dell’IA sbaglia. Tutti conoscono ormai ChatGpt, un chatbot sviluppato da OpenAI e messo online nel novembre 2022. Meno noto invece è Aiva, un computer neuronale sviluppato dall’Università di Alzheimer con brani di Mozart, Beethoven e Bach: realizza musica classica e colonne sonore indistinguibili da quelle composte da un musicista umano. Oppure LipNet, un deep network in grado di decifrare i movimenti delle labbra con precisione del 95%, contro il 55% di un umano esperto. Nella storia ogni rivoluzione ha cancellato professioni e ne ha create di nuove.A differenza della precedente rivoluzione, industriale, che sostituiva i muscoli umani con metodi meccanici, idraulici o elettrici, la rivoluzione dell’IA sta automatizzando le attività mentali, mettendo a rischio molti lavori che erano ritenuti al sicuro dall’automazione.
Un semplice esempio. Dal giungo 2022 lo Stato della California ha consentito la circolazione di taxi senza conducente umano per il trasporto di passeggeri. Con l’avvento dei veicoli a guida autonoma nel trasporto su gomma si ridurranno costi, inquinamento e tempi, ma scompariranno anche i camionisti. Stesso discorso vale per l’aviazione e gli snodi intermodali. Oggi un aereo può teoricamente decollare, volare e atterrare senza pilota. Se non succede è (quasi) solo per una problematica psicologica: gli umani che si fanno fare le analisi del sangue e le diagnosi da un algoritmo non sono ancora pronti a stare per otto ore a 12mila mila metri senza un uomo che li rassicura ai comandi. Resta il fatto che entro il 2030 le macchine sapranno fare il bigliettaio, il benzinaio, il cassiere, il traduttore, il barman, l’operatore telefonico. Entro il 2040 sarà il turno del bancario, lo scrittore, il pittore, il musicista, il commercialista, l’avvocato, il medico e il chirurgo. Dopodiché verranno toccate le figure che oggi si sentono più al sicuro, come i programmatori software.
La capacità dimostrata da ChatGpt di generare codice in modo rapido e affidabile, in qualsiasi linguaggio di programmazione, rende l’IA ideale per le aziende che producono software, che saranno così più affidabili, veloci, economici. Cosa accadrà? Difficile dirlo. Oggi il dibattito si sta spostando sull’etica, ovvero se sia giusto o meno quello che sta accadendo. Il tema purtroppo non è questo, ma solo la velocità con cui lo farà. Per questo, resta cruciale provare a capire cosa succederà nei prossimi 10 o 20 anni per elaborare opportune strategie individuali, sociali e politiche per gestire la transizione. Per farlo le grandi infrastrutture di relazione globale, tema di DomusAir, restano un laboratorio da non perdere mai di vista.