La carriera di Massimiliano Fuksas (Roma, 1944) si divide in due fasi. Dopo gli studi universitari alla Sapienza e la partecipazione attiva ai moti del Sessantotto romano, si laurea con Ludovico Quaroni nel 1969. La prima fase professionale è quella svolta come socio dello studio Granma, aperto insieme con la prima moglie Anna Maria Sacconi e caratterizzato da una serie di opere pubbliche in piccoli comuni dell’Italia centrale quasi esclusivamente in cemento armato: scuole, palestre, piscine, cimiteri. Notevoli il palazzetto dello sport di Sassocorvaro (1972), opera prima con suggestioni kahniane, e la palestra di Paliano (1982) con una finta facciata inclinata che ebbe una forte eco soprattutto in Francia, dove dalla metà degli anni Ottanta si trasferisce gradualmente. Nel 1989 apre lo Studio Fuksas a Parigi insieme con la seconda moglie Doriana Mandrelli. Anche oltralpe l’attività si sviluppa in piccoli centri, ma si diversifica per l’uso dei materiali, abbracciando soprattutto la tradizione francese delle costruzioni metalliche. L’ingresso alle grotte di Niaux (1994) in acciaio Corten è una carpenteria leggera e brutale, un segno scultoreo nel paesaggio roccioso che indica l’accesso alle pitture rupestri primitive. Nel 2000, Fuksas dirige la Biennale di Architettura a Venezia che intitola “Less Esthetics, More Ethics”, collocando al centro delle corderie un lunghissimo schermo che proiettava un video dedicato alle megalopoli. Nello stesso anno torna a Roma, vincendo diversi concorsi grazie a gesti progettuali netti e di fortissimo impatto che lo portano spesso al centro di polemiche giornalistiche: il lungo tappeto vetrato della Fiera a Rho Pero (2005), la Chiesa di San Paolo Apostolo di Foligno (2009), il travagliato palacongressi Nuvola all’EUR (2017) e il terminal 3 dell’aeroporto di Shenzhen-Bao'an (2013) che si estende con la forma allungata di una manta.