A bordo della Su7 di Xiaomi, l’auto con cui parli

Siamo saliti sulla prima auto di Xiaomi: una automobile velocissima che dentro è una mini-casa con tante funzioni smart e che ti risponde quando parli, anche se per ora solo in cinese.

Su7, la prima auto Xiaomi

Courtesy Xiaomi

Su7, la prima auto Xiaomi

Courtesy Xiaomi

Su7, la prima auto Xiaomi

Courtesy Xiaomi

Su7, la prima auto Xiaomi

Courtesy Xiaomi

Su7, la prima auto Xiaomi

Courtesy Xiaomi

Su7, la prima auto Xiaomi

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Su7, la prima auto Xiaomi

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Su7, la prima auto Xiaomi

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Su7, la prima auto Xiaomi

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Su7, la prima auto Xiaomi

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Su7, la prima auto Xiaomi

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Su7, la prima auto Xiaomi

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Su7, la prima auto Xiaomi

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Disegnata nella luce, c’è una X che si può leggere nei fanali anteriori della prima auto di Xiaomi, la Su7. È una firma, certamente, quella del produttore cinese, in piena coerenza con quell’evoluzione del car design che ridistribuisce nelle luci una buona quota dei segni di riconoscibilità del brand presenti nella calandra, ora che nei veicoli elettrici la maschera forata scompare e sotto al cofano anteriore trova spazio non più il motore, ma un vano portaoggetti.

Ma è anche il segno di un’attenzione quasi spasmodica al dettaglio in questa automobile che si presenta con linee sportive, con un eccellente fattore cx 0,195, segno di una resistenza aerodinamica quasi da concept car, ma è a tutti gli effetti una familiare. C’è da registrare che molte testate specializzate hanno contestato al design della Su7 un’eccessiva somiglianza con la Porsche Taycan, come del resto non sono mancati i paragoni con la Ferrari Purosangue al lancio della Yu7, il SUV che sarà di fatto la seconda auto di Xiaomi. Il tema dell’originalità nei progetti sviluppati in Cina è del resto un argomento con una lunga percorrenza, con punti di vista spesso inconciliabili e che trascende il design di prodotto.

Xiaomi Su7

Xiaomi è un brand che abbiamo imparato a conoscere perché sotto il suo marchio vende una vasta gamma di oggetti tecnologici, dalla friggitrice ad aria ai monopattini, dalla bilancia smart ai dispositivi audio, ma soprattutto per gli smartphone. E proprio come gli smartphone, la prima auto del brand è disponibile in diverse configurazioni: la Pro, l’Ultra e la Max, con prezzi che partono da circa 30mila euro e salgono a seconda della configurazione. Le colorazioni sono in tutto 10 e l’auto, a oggi, si vende solo in Cina, dove ne sono state consegnate già 100mila unità. L’auto si ordina via app o portale e può essere interamente personalizzata. Un modello Max con una colorazione di un blu quasi marino – pare la preferita del cofondatore e CEO di Xiaomi Lei Jun – è arrivato a Milano nei giorni di Natale e abbiamo avuto la possibilità di salirci. Ovviamente, tutto fa pensare a un futuro lancio europeo, magari già entro la fine dell’anno prossimo, anche se difficilmente il prezzo sarà competitivo come in Cina, a causa dei dazi di importazione.

Xiaomi Su7 all'evento per il lancio organizzato a Milano

Dentro la Su7

Tanti sono rimasti delusi dagli abitacoli di Tesla, salendo con l’aspettativa della versione automotive della zona living della Casa di Vetro, per poi trovarsi nel corrispettivo di un tinello. Bene, sulla Su7 la storia è diversa. L’auto è estremamente comoda, dietro ancora più accogliente e spaziosa rispetto al posto di guida. Molta della tecnologia a bordo è evidentemente frutto dell’esperienza di Xiaomi con la smart home – un po’ come era successo con l’auto di Dyson, poi mai entrata in commercio. Ci sono molti elementi studiati per il comfort dei passeggeri. Tra questi, un profumatore d’ambiente con tre diverse fragranze e un vano portavivande che può sia raffreddare una bibita sia scaldare un pasto. L’impianto è Dolby Atmos e lo schermo da cui si controllano i parametri di guida è praticamente una TV – con altri due schermi opzionali per i passeggeri che siedono dietro, tutto molto utile in un’auto progettata per guidarsi da sola. Alcuni dettagli rubano l’attenzione, come la doppietta di piccoli schermi circolari sopra quello principale, che ricordano da un lato il design storico degli indicatori nei cruscotti analogici delle auto dello scorso secolo, ma dall’altro sono a tutti gli effetti display di due smartwatch.

Proprio come gli smartphone, la prima auto del brand è disponibile in diverse configurazioni: la Pro, l’Ultra e la Max, con prezzi che partono da circa 30mila euro e salgono a seconda della configurazione.
Xiaomi Su7

Proprio come uno smartphone, la Su7 gira su HyperOS, il sistema operativo di Xiaomi, coerentemente con l’idea alla base dell’ecosistema Human x Car x Home, che accompagna l’utente con un flusso di servizi senza soluzione di continuità garantito da una tecnologia sempre coerente e compatibile, e soprattutto facile da usare e intuitiva. L’auto ha sensori, telecamere, diverse modalità di guida. Il sistema di infotainment sul grande display centrale è molto più avanzato di quello a cui siamo abituati. Il modello Max integra già il necessario per la guida autonoma – il sistema Xiaomi Pilot usa un modulo Lidar presente sopra il parabrezza e la piattaforma Nvidia Drive Orin – e puoi parcheggiare l’auto con un click.

L’auto con cui parli

Non ci sarebbe una continuità tra l’ambiente domestico e quello dell’automobile se non ci fosse la possibilità di usare i comandi vocali. Da un lato, “parlare con le cose” è diventata un’esperienza del tutto normale, almeno in casa. Dall’altro, parlare con l’auto sembra subito fantascienza. Ma questo è esattamente quello che succede sulla Su7 di Xiaomi, per ora soltanto in cinese, visto che tutto il sistema gira ancora nella sua lingua madre. Si possono aprire e chiudere i finestrini, regolare la temperatura e persino aprire l’automobile, semplicemente con la voce. Il sofisticato sistema di microfoni presente nell’abitacolo riconosce la posizione di chi parla: per esempio, non puoi aprire il finestrino lato conducente se sei seduto dietro.

Xiaomi Su7

Per la prova dell’auto durante i giorni in cui era esposta a Milano, era presente una persona di Xiaomi, madrelingua cinese, che aveva la peculiare funzione di fare da interprete non tra esseri umani, ma di conversare con la macchina. A tutti gli effetti, una persona dedicata a parlare con la voce artificiale, una sorta di mediatrice culturale tra noi e HyperOS. Scendendo dall’auto, con in mano una lattina di Coca ghiacciata presa dal vano riscalda/raffredda vivande dell’automobile, l’ho vista ancora lì, dietro il parabrezza, con la luce del pomeriggio invernale ormai al crepuscolo nel piccolo padiglione di vetro di fronte alla Stazione Centrale, intenta a parlare con l’auto.

Su7, la prima auto Xiaomi Courtesy Xiaomi

Su7, la prima auto Xiaomi Courtesy Xiaomi

Su7, la prima auto Xiaomi Courtesy Xiaomi

Su7, la prima auto Xiaomi Courtesy Xiaomi

Su7, la prima auto Xiaomi Courtesy Xiaomi

Su7, la prima auto Xiaomi Courtesy Xiaomi

Su7, la prima auto Xiaomi Courtesy Xiaomi

Su7, la prima auto Xiaomi Courtesy Xiaomi

Su7, la prima auto Xiaomi Courtesy Xiaomi

Su7, la prima auto Xiaomi Courtesy Xiaomi

Su7, la prima auto Xiaomi Courtesy Xiaomi

Su7, la prima auto Xiaomi Courtesy Xiaomi

Su7, la prima auto Xiaomi Courtesy Xiaomi