Icona, la nuova cabina fototessera Pininfarina x Dedem

La cabina che da sessant’anni fotografa volti rinasce adattandosi al presente: accessibile, tecnologica e sostenibile. E con una imprescindibile identità italiana.

Icona, la nuova cabina fototessera Pininfarina x Dedem Courtesy Dedem/Pininfarina

Icona, la nuova cabina fototessera Pininfarina x Dedem Courtesy Dedem/Pininfarina

Icona, la nuova cabina fototessera Pininfarina x Dedem Courtesy Dedem/Pininfarina

Icona, la nuova cabina fototessera Pininfarina x Dedem Courtesy Dedem/Pininfarina

Icona, la nuova cabina fototessera Pininfarina x Dedem Courtesy Dedem/Pininfarina

Icona, la nuova cabina fototessera Pininfarina x Dedem Courtesy Dedem/Pininfarina

Oggi è facile farsi un selfie. Si alza una mano e si apre una app, click e via. Sessant’anni fa la storia era tutta diversa. Ci volevano 5 minuti per lo sviluppo e le foto, rigorosamente in bianco e nero, risultavano appiccicose al tatto. Sarebbero rimaste così fino all’avvento del digitale. E indovina? I puristi della fototessera non la presero neanche troppo bene. Lo spiega Silvio Angori, Coo di Dedem, l’azienda che per prima ha installato una cabina per fototessera in Italia (era il 1962), nella storica sede di Pininfarina, icona globale del progetto italiano, a Cambiano, alle porte di Torino. L’occasione è la presentazione di Icona, una nuova cabina, “un oggetto che viene dalla storia e va verso il futuro” (Alessandro Lama, direttore marketing Dedem). Oggi Dedem ha 3600 cabina installate in tutta Italia, per un totale da fare girare la testa, 10 milioni di foto tessere stampate all’anno. Dal 2024, circa metà delle 150 nuove cabine saranno Icona. 

Pininfarina ne ha curato il nuovo disegno e Nicola Girotti, responsabile product design dello storico marchio partito dall’automotive, spiega che tre sono i punti focali di questa nuova cabina, che ricorda una L rovesciata e si presenta con un’estetica tra l’high tech e un certo brutalismo da film di fantascienza anni Ottanta, con schermi, linee dritte e forme stondate, e inserti metallici tra le predominanti cromatiche del bianco e del nero. La vecchia cabina  squadrata e rivestita in simil-legno, con la grande scritta fototessera sulla sommità, e un feeling da fotoautomat berlinese, può rimanere sullo sfondo. Tre dunque i punti focali nell’approccio di design di Icona: il primo è l’accessibilità. Sparisce il vecchio sgabello metallico che lascia spazio a una seduta a scomparsa. Ora è più facile usare la cabina per chi ha mobilità ridotta. “Un sistema AI regola la fotocamera in base all’altezza del viso”, dice Girotti. Poi c’è il passaggio dalla pulsantiera al touchscreen, con l’eliminazione di ogni pulsante fisico. Questo darà sicuramente la possibilità di ulteriori funzioni e personalizzazioni in futuro. Oltre ad avere previsto un grosso sforzo nel ridisegnare l’intera esperienza. Infine, un occhio all’aspetto ambientale: la cabina è realizzata con acciaio ed elementi stampati in 3d, ed è pensata per essere il meno energivora possibile. Il tutto nasce dal lavoro congiunto tra Dedem e Pininfarina durato quasi due anni. 

“Non facciamo solo auto”, dice Silvio Angori, Amministratore Delegato di Pininfarina. Anzi: “Diamo realtà ai sogni”, sottolinea, spiegando la traiettoria di un marchio che nasce con l’automotive, si estende poi al product design e all’architettura e oggi allarga al design delle esperienze. E questa cabina che ricorda un mondo “in cui non c’erano i selfie”, o meglio erano un’altra cosa, conclude, “non è un prodotto, ma una intera esperienza”.

Icona, la nuova cabina fototessera Pininfarina x Dedem

Courtesy Dedem/Pininfarina

Icona, la nuova cabina fototessera Pininfarina x Dedem

Courtesy Dedem/Pininfarina

Icona, la nuova cabina fototessera Pininfarina x Dedem

Courtesy Dedem/Pininfarina

Icona, la nuova cabina fototessera Pininfarina x Dedem

Courtesy Dedem/Pininfarina

Icona, la nuova cabina fototessera Pininfarina x Dedem

Courtesy Dedem/Pininfarina

Icona, la nuova cabina fototessera Pininfarina x Dedem

Courtesy Dedem/Pininfarina