Un gruppo di ingegneri del Massachussets Institute of Technology sta continuando l’uso sperimentale della stampa 3D in ambito edilizio, ma usando questa volta del vetro riciclato.
Definiti dai ricercatori dell’istituto americato come “muratura riconfigurabile”, questi mattoncini sono stati realizzati utilizzando la macchina personalizzata Evenline, sviluppata sempre dal Mit e in grado di stampare in 3D il vetro fuso. L’apparecchiatura spreme il vetro liquefatto e lo impila in più strati, con la forma di un otto.
Gli ingegneri hanno poi testato il nuovo elemento scoprendo che, nei test meccanici, un singolo mattone può resistere a pressioni simili a quelle di un blocco di cemento. Ciò significa che il materiale è ideale per le costruzioni.
Questi mattoni sono inoltre dotati di un componente a incastro attaccato alla base, che consente ai singoli moduli di collegarsi saldamente l’uno all’altro, come i blocchi Lego. Dopo questi risultati, gli ingegneri stanno valutando la possibilità di realizzare altre parti a incastro con il vetro stampato in 3D, invece di utilizzare un materiale diverso.
Finora il team ha costruito una parete curva interamente composta da mattoni di vetro riciclato stampati in 3D all’interno del campus universitario. I prossimi passi saranno quelli di tentare di costruire strutture più grandi e autoportanti con questi materiali, con la speranza di introdurre i mattoni di vetro sul mercato per l'uso in facciate di edifici e pareti interne.