Il numero di novembre di Domus 1062 traccia delle possibili narrazioni per immaginare un nuovo futuro. Nel suo editoriale il Guest Editor Tadao Ando riflette sulla potenza visionaria dei progetti “non costruiti” di ieri e di oggi. “Il nostro presente è un’epoca complessa, in cui è difficile generare visioni utopiche e proposte dotate della stessa forza di quelle del passato. Tuttavia, le menti creative continuano a sforzarsi per afferrare un futuro incerto”.
Domus 1062 è in edicola, un numero per immaginare il futuro
Il magazine di novembre indaga la potenza visionaria del progetto architettonico. Sfoglia la gallery per scoprire i contenuti della rivista.
Testo Tadao Ando. Immagine © MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma. Collezione MAXXI Architettura-Archivio Superstudio
Testo Neyran Turan. Immagine courtesy of Nemestudio
Testo Zeina Koreitem. Immagine © MILLIØNS
Testo Liam Young. Immagine ©LiamYoung
Testo Angelo Renna. Immagine © Angelo Renna
Testo ABIBOO Studio con SONet. Immagine © ABIBOO Studio con SONet
Testo Alarcón+Fuhrhop+ Montalbetti Arquitectos e Altos Arquitectos. Immagine © Alarcón+Fuhrhop+Montalbetti Arquitectos e Altos Arquitectos
Testo Sou Fujimoto Architects. Immagine © Sou Fujimoto Architects
Testo Jean Nouvel. Immagine Ateliers Jean Nouvel
Testo Angela Maderna. Foto courtesy of Refik Anadol
Testo Aalto University e MIT Media Lab. Foto Esa Kapila
Testi Steven Holl, Paul Smith, Neri Oxman, Zhu Pei, Dominique Perrault, A+A+A, Hideyuki Nakayama, Elena Manferdini, Space Industries, John Pawson, Thom Mayne, Valerio Olgiati, Lucy McRae, Fernando Romero, Sou Fujimoto, Germane Barnes . Foto MIT Media Lab, Pneuma, 2020
Testo Riichi Miyake. Foto collection of Hiroshima Municipal Archives, The City of Hiroshima
Testo MAD Architects. Foto Hunter Kerhart
Testo Andrea Caputo. Illustrazione Michele Tranquillini
Testo Tadao Ando. Foto © Tadao Ando Architect & Associates
Testo Giulia Ricci. Illustrazione Francesco Chiacchio
Testo Carlos D’Ercole. Foto Simon d’Exéa
Testo Rita Capezzuto. Foto Andrea Lavezzù
Testo Silvana Annicchiarico
Testo Walter Mariotti. Foto Alberto Strada
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- La redazione di Domus
- 06 novembre 2021
Segue nei Saggi Neyran Turan, cofondatore dello studio Nemestudio, la quale tenta di riesaminare i meccanismi politici che si celano dietro a un progetto architettonico per stimolare un nuovo modo di immaginare il pianeta. L’architetta libanese Zeina Koreitem, quindi, ci spiega la sua proposta di una terza via di rappresentazione computazionale rispetto alle due dominanti, rendering e cultura della costruzione. Con i suoi esperimenti “proto-architettonici”, rafforza l’idea che il colore sia numerico e che gli oggetti siano dati, oltre che materiali.
Nella sezione Architettura vengono presentati sei progetti non ancora costruiti, visioni spaziali che anticipano il futuro. Liam Young ci presenta il suo cortometraggio d’animazione, con il quale esplora una possibilità estrema per la sopravvivenza dell’umanità, ovvero il ritiro di tutta la popolazione globale in un’unica grande città. Angelo Renna racconta la sua visione per lo storico stadio di San Siro, un monumento dedicato alle vittime del Covid-19 trasformato in un ecosistema di cipressi; mentre ABIBOO Studio con SONet sognano di un avveniristico progetto urbano su Marte. In Cile, Alarcón+Fuhrhop+Montalbetti Arquitectos e Altos Arquitectos presentano la loro proposta per il nuovo Nuevo Museo de Arte Contemporáneo; Sou Fujimoto Architects ci spiega due proposte progettuali partite da una strategia per mitigare il clima mediorientale. Infine, Jean Nouvel elabora il progetto per il complesso paleolitico di arte parietale a Montignac, Francia.
Nelle pagine dedicate all’Arte, Angela Maderna si concentra sull’opera degli artisti Suchi Reddy e Refik Anadol, Potrà in futuro essere creata dall’Intelligenza Artificiale, indipendentemente dalla volontà, dalla guida e dalla supervisione dell’artista?
Nella sezione Design raccontiamo quattro progetti di ricerca, alla Aalto University di Helsinki e al MIT di Boston, collaudano nuovi materiali: aumentati, grazie alla tecnologia, o biocompatibili, partendo dalla natura
La nuova sezione Creatori è stata istituita per illustrare la varietà di forme di pensiero che possono emergere intorno a un’idea. Ogni mese offriremo a una serie di artisti e progettisti che plasmano oggetti, spazi ed edifici la possibilità di esprimersi visivamente sul tema che indagheremo sul numero. Per questo numero abbiamo chiesto a progettisti come Steven Holl, Neri Oxman, Zhu Pei, Dominique Perrault e altri di focalizzarsi sulla domanda “Come sarà il nostro futuro?”.
Nella rubrica Attorno al progetto, Riichi Miyake ricorda il progetto di Kenzo Tange del Memoriale di Hiroshima deve molto all’intervento di Isamu Noguchi: una collaborazione interrotta sul nascere, che merita di essere riscoperta. Mad Architects scrive del cantiere del Lucas Museum di Los Angeles, una struttura organica, sollevata da arcate per ospitare una piazza al suo centro.
Nel Diario di questo mese, pagine dedicate all’attualità, una tavola rotonda tra Andrea Cassi, Georgina McDonald, James Taylor-Foster, Antonio Bosio si interroga sul nuovo ruolo della tecnologia nell’ambiente domestico. Carlos D’Ercole visita la casa-studio di Luigi Serafini un esplosione di colori dove il rosso e il bianco la fanno da padroni. Silvana Annicchiarico analizza il design del giovane designer finlandese Riku Taneli Toivonen, mentre Rita Capezzuto incontra Hashim Sarkis, per un bilancio sulla sua Biennale che ha raccolto le visioni di 114 architetti da tutto il mondo. Il direttore editoriale Walter Mariotti conclude la sezione con una chiacchierata con Giorgio Rossi Cairo, una delle figure più eclettiche della business community italiana, racconta la sua visione biodinamica e la sua esperienza a La Raia, dove promuove arte e cultura in chiave di paesaggio.
Inoltre questo mese in allegato, lo speciale Contract dedicato alle ultime proposte innovative per uffici e alberghi. Cecilia Fabiani dialoga con i designer Elisa Ossini, Nani Marquina, Bernhard Osann e Philippe Starck, in cerca di nuove soluzioni per un mercato in evoluzione. Valentina Croci indaga sull’uffucio “che sarà”: nuovi spazi flessibili e improntati a una rinnovata cultura aziendale, importante campo di ricerca dopo che la pandemia ha reso obsoleti i tradizionali luoghi del lavoro. Segue un’indagine sulla rivoluzione che ha coinvolto gli spazi dell’ospitalità, cambiando forma, e formula, per aprirsi al territorio e assumere un ruolo pubblico e contribuire al rinnovamento urbano.
Nell’editoriale di novembre il guest editor 2021 riflette sulla potenza visionaria dei progetti “non costruiti” di ieri e di oggi. "Mi preme sottolineare come un ricordo che si riaccende all’improvviso porti con sé un enorme potere di rigenerazione. Il passato non ci risucchia solamente nel passato. Certi ricordi sono caricati a molla e quando noi, che viviamo nel presente, li tocchiamo, d’improvviso la molla si distende, scaraventandoci così con forza nel futuro".
Per stimolare un nuovo modo di immaginare il pianeta, bisogna riesaminare politicamente i meccanismi fondamentali dell’architettura.
La progettista libanese propone una terza via di rappresentazione computazionale rispetto alle due dominanti, rendering e cultura della costruzione. Con i suoi esperimenti “proto-architettonici”, rafforza l’idea che il colore sia numerico e che gli oggetti siano dati, oltre che materiali.
Il cortometraggio d’animazione del regista e architetto australiano esplora una possibilità estrema per la sopravvivenza dell’umanità, ovvero il ritiro di tutta la popolazione globale in un’unica grande città.
Per ricordare le vittime italiane del Covid-19, le tribune dello storico stadio milanese sono immaginate come un ecosistema popolato dai cipressi tipici del paesaggio mediterraneo.
Sostenuto da solidi studi scientifici e accademici, l’avveniristico progetto urbano sfida le avverse condizioni atmosferiche con soluzioni ingegneristiche supportate dall’Intelligenza Artificiale.
Immaginato come un’incisione in un grande parco urbano, il Nuevo Museo de Arte Contemporáneo si apre verso il cielo e, ispirandosi al concetto di eterotopie di Foucault, si compone di spazi reali e simulati.
Partendo da una strategia per mitigare il clima mediorientale, le due proposte si strutturano in moduli che rimandano formalmente all’architettura locale per incorporare diverse funzioni in un unico complesso.
Nell’elaborare la proposta per il complesso paleolitico di arte parietale, l’architetto riflette sulle origini dell’umanità e sulla commercializzazione della cultura.
L’arte è da sempre considerata prerogativa umana. Potrà in futuro essere creata dall’Intelligenza Artificiale, indipendentemente dalla volontà, dalla guida e dalla supervisione dell’artista?
Quattro progetti di ricerca, alla Aalto University di Helsinki e al MIT di Boston, collaudano nuovi materiali: aumentati, grazie alla tecnologia, o biocompatibili, partendo dalla natura.
Questa sezione vuole illustrare la varietà di forme di pensiero che possono emergere intorno a un’idea. Ogni mese offriamo a una serie di artisti e progettisti che plasmano oggetti, spazi ed edifici la possibilità di esprimersi visivamente sul tema che indagheremo nel numero. Per fornire una visione intergenerazionale e interdisciplinare del mondo del progetto, ogni volta ospitiamo gli elaborati di 10 autori. Per questo numero, la ricerca di focalizza sulla domanda "Come sarà il nostro futuro?".
Il progetto di Kenzo Tange del Memoriale di Hiroshima deve molto all’intervento di Isamu Noguchi: una collaborazione interrotta sul nascere, che merita di essere riscoperta.
Il cuore del progetto del Lucas Museum di Los Angeles è la sua struttura organica, sollevata da arcate per ospitare una piazza al suo centro.
Un processo di lavoro ‘artigianale’ e un’organizzazione fluida e sistematica allo stesso tempo connotano lo studio catalano. I momenti di confronto collettivo su tutti i progetti in corso sono l’espressione migliore del suo spirito.
Non può risolvere i problemi sempre più complessi della
società moderna, né salvare l’animo umano.
Com’è impotente l’architettura!
Tuttavia, non ci diamo per vinti.
Riflettiamo su un futuro invisibile.
Dipingiamo l’immagine di una Terra, unico nostro pianeta,
in cui vivere insieme con vigore.
In che modo la tecnologia più avanzata cambierà il nostro modo di abitare? L’abbiamo chiesto ad Antonio Bosio (Samsung), Georgina McDonald (Space10), James Taylor-Foster (ArkDes) e Andrea Cassi (Carlo Ratti Associati).
Nei pressi del Pantheon, la casa-studio dell’autore del Codex Seraphinianus è un’esplosione di colori. Il rosso e il bianco la fanno da padroni nelle stanze dell’architetto, designer, scenografo e pittore che da sempre sfugge a ogni etichetta.
A settembre abbiamo incontrato a Venezia il curatore della 17. Mostra Internazionale di Architettura per un bilancio sulla sua Biennale che ha raccolto le visioni di 114 architetti da tutto il mondo.
Il giovane designer finlandese Riku Toivonen racconta il suo giocoso progetto di illuminazione per interni.
L’imprenditore, una delle figure più eclettiche della business community italiana, racconta la sua visione biodinamica e la sua esperienza a La Raia, dove promuove arte e cultura in chiave di paesaggio.