Barcellona sta progettando di vietare l’affitto di appartamenti ai turisti entro il 2028, con l’obiettivo di regolare l’aumento dei costi immobiliari e migliorare le condizioni abitative dei propri residenti. Il sindaco Jaume Collboni ha dichiarato che la città revocherà le licenze per circa 10.000 appartamenti attualmente autorizzati per soggiorni a breve termine, tentando di affrontare strutturalmente una problematica sempre più comune a tante capitali Europee. 

Negli ultimi anni il governo locale ha inasprito le regole per l’ottenimento di licenze per uso turistico degli appartamenti esistenti, ponendo fine alle licenze permanenti e raddoppiando gli sforzi per chiudere gli affitti turistici illegali. Dal 2016 sono stati chiusi 9.700 appartamenti turistici abusivi mentre 3.500 sono stati recuperati e riconsegnati al mercato per i residenti. Tuttavia, queste misure non hanno impedito che il numero di visitatori continuasse ad aumentare e diventasse un motore di disuguaglianze sociali, soprattutto tra i giovani che non possono permettersi appartamenti così proibitivi. 

La crescita degli affitti a breve termine a Barcellona ha fatto salire i prezzi del 68% negli ultimi dieci anni, con un aumento del costo di acquisto degli immobili del 38% e causando un progressivo allontanamento dei residenti da molte aree della città. La decisione dell’amministrazione ha raccolto il sostegno della ministra spagnola per le Politiche territoriali Isabel Rodriguez, mentre l’associazione dei locatori Apartura si è espressa contraria a questa misura.