Vitra Sessions, il 20 ottobre un talk dedicato a Jean Prouvé

La figura poliedrica di Jean Prouvé sarà protagonista della prossima Vitra Session: ecco come seguirla gratuitamente.

Con sede nell’iconico Vitra Campus di Weil am Rhein, a due passi da Basilea, Vitra oltre a essere una delle più importanti aziende di design, si impegna anche a sostenere – partendo dallo stesso Vitra Design Museum – un importante programma di divulgazione culturale, promuovendo la comprensione del ruolo del design e dell’architettura nella definizione del futuro in cui viviamo. Negli ultimi anni, l’azienda di design ha iniziato a organizzare un calendario di brevi eventi digitali chiamati Vitra Sessions, orientate a sondare il modo in cui si stanno evolvendo gli uffici, le case e gli spazi pubblici. Il formato riunisce interventi fondamentali di esperti, che lavorano in diversi settori e discipline, proponendo momenti di conversazioni sul mondo del design, notizie sui prodotti con consigli pratici per privati e aziende nonché approfondimenti creativi sul mondo della progettazione di arredi e ben oltre. Parte di questo calendario di eventi, il 20 ottobre, Vitra ospiterà una sessione digitale dedicata al constructeur francese Jean Prouvé.

Prouvè House, Citè, Metal Brut, Nubia. Photo Florian Böhm

La Vitra Session di 40 minuti dell'ottobre 2022 si concentrerà sulla poliedrica opera di Prouvé, in dialogo con la figlia Catherine Prouvé. Esploreremo inoltre l’archivio Prouvé del Vitra Design Museum in compagnia del Presidente Eemerito Rolf Fehlbaum, il Chief Design Officer di Vitra, Christian Grosen, e la CEO Nora Fehlbaum.

Rolf Fehlbaum durante una visita a Parigi negli anni ’80 acquistò una Antony Chair da Jean Prouvé, risalente al 1954. Tale acquisto ha segnato l’inizio della collezione più completa al mondo di arredi del designer francese, oggi al Vitra Design Museum. In stretta collaborazione con la famiglia Prouvé, progetti selezionati sono finalmente entrati in produzione in serie nel 2002, nell’intento di rendere nuovamente accessibili a un pubblico più vasto questi prodotti in un certo senso caduti nell’oblio. “Per me, Jean Prouvé è stato l’omologo francese di Charles e Ray Eames: hanno in comune la combinazione di onestà strutturale e la conseguente espressione creativa della bellezza senza tempo”, spiega Fehlbaum.

Nato nel 1901, Prouvé è sopravvissuto a due guerre mondiali e ha fronteggiato le sfide della sua epoca sviluppando una nuova “filosofia costruttiva”. Basandosi sul principio della fabbricazione razionale, progettò mobili resistenti e privi di artifici, nonché edifici in grado di essere smontati, modificati e trasportati.

Per partecipare alla sessione digitale, basta aggiungere la data nel vostro calendario ed effettuare l’accesso tramite il link nel calendario poco prima della sessione.