La Landmarks Preservation Commission di New York ha avuto una conferenza su Zoom di tre ore per decidere se la città dovesse o meno lasciar costruire a Bill Ackman, gestore miliardario di fondi speculativi, e a sua moglie, Neri Oxman, un padiglione di due piani sul tetto dell’appartamento che possiedono sulla Settantasettesima Strada Ovest, in un edificio risalente al 1927.
La coppia ha commissionato al famoso architetto britannico Norman Foster il progetto dell’ampliamento da 3mila metri quadri che dovrebbe rimpiazzare una struttura preesistente delle stesse dimensioni. Il problema, però, non è tanto estetico – anche se alcuni hanno fatto notare che questo ampliamento sarebbe stranamente bucolico per una città come New York, e altri lo hanno trovato invece troppo marittimo, o semplicemente fuori luogo.
Il problema è che se questo fosse permesso, in futuro altri miliardari potrebbero far diventare realtà le loro fantasie, non sempre buone e ragionevoli. Molte testimonianze che chiedevano ai commissari di respingere il progetto erano infatti basate sulla paura del precedente che questo potrebbe rappresentare. Uno dei protagonisti dell’incontro a questo proposito ha sottolineato: “Come potrebbe evitare [a quel punto] il Landmarks Committee che un giorno Elon Musk costruisca la prima cosa che gli passa per la testa sul tetto del Dakota Building?”.