Natio del Wiltshire, Regno Unito, Fields si immerse nell’esaltante cultura underground londinese dei ’60, frequentando prima un corso di architettura al Regent Street Polytechnic assieme a diversi membri dei futuri Pink Floyd, e poi la Chelsea School of Art. È però a New York che lo stile pittorico di Fields conosce la svolta post-Pop, stimolato dai fumetti di Stan Lee e dalle opere di Lichtenstein, Pollock e Mondrian. Fields è un americano a Londra, promotore di un linguaggio estetico proto-Punk che anticipa il revival dell’estetica anni ‘50, ma altresì è un uomo quintessenzialmente britannico. Abitudinario, dandy e schivo, Fields ha abitato per più di cinquant’anni il suo studio-appartamento in Earl’s Court, noto ai più per ospitare la stanza in cui fu scattata la copertina di The Madcap Laughs dell’ex coinquilino Syd Barret.
Addio a Duggie Fields, icona del post-Pop
Ci ha lasciato all’età di 76 anni Duggie Fields, pittore, designer e icona fashion inglese, tra i più influenti protagonisti dell’arte britannica tra i ’70 e gli ’80. Apprezzato tanto da David Bowie quanto da Kanye West, che ne hanno indossato accessori, Fields è stato soprattutto volto di una Londra eclettica e voluttuosa.
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- Lorenzo Ottone
- 10 marzo 2021
Membro della volatile e trendsetter scena dei ‘Them’ che nei metà '70 oscillava tra glam e punk, Fields si affermò inizialmente grazie alla collettiva ‘Ten Sitting Rooms’ del 1970 – capace di cambiare le dinamiche dell’arte inglese – per poi diventare personaggio di culto dopo essere stato immortalato in un top di Vivienne Westwood da Caterina Milinarie per il suo libro Cheap Chic.
Fields si è spento con l’aplomb che da sempre lo contraddistingueva, in una Londra in cui si riconosceva sempre meno, scomparsa come l’Earl’s Court Exhibition Centre che per anni ha, invano, provato a salvare dalla distruzione. Diverse voci, tra quella dell’editor di GQ Dylan Jones, si sono già sollevate affinché il suo studio-opera venga tutelato. Chissà che riemerga anche il pavimento di Barret.