In apertura: Lisa Licitra Ponti (1922-2019) fotografata da Ray Eames a Venezia
I suoi occhi blu, limpidi come l’acqua, si sono chiusi ieri sera, lasciando a noi il ricordo di una grande donna vissuta nel modo discreto e delicato che le apparteneva.
Fin da piccola amava il disegno, lo faceva accanto al padre, Gio Ponti, il grande architetto italiano protagonista del Novecento e fondatore di Domus. Come raccontava Lisa, Domus era nata da un’intuizione geniale di Gio Ponti: per poterla comprendere anche all’estero, il grande architetto aveva deciso di dare spazio alle immagini e ridurre i testi. In modo che fossero le foto a condurre i lettori nel racconto.
Di Lisa, artista, restano i suoi disegni, tracce leggere sui fogli A4 dal tocco quasi infantile: una scansione filiforme del segno, accompagnata, a volte, da parole, come fossero filastrocche o brevi poesie. Vogliamo salutarla con una sua riflessione che racchiude la sua sincera modestia: “La luna quando è colpita da una luce forte, diventa luminosa di riflesso. Ecco: io sono nata in un luogo popolato da bellissimi soli e sono stata colpita dalla loro luce”.