Per documentare lo sciopero dei cosiddetti gilets jaunes – il movimento di protesta che da più di un mese crea tensione e disagi a Parigi – Baptiste César ha scelto un punto di vista inedito: l’architettura. Negli Champs-Elysées, dove si svolgono le manifestazioni principali, l’artista francese ha immortalato le vetrine dei negozi di lusso, barricate con pannelli di legno o metallo.
Nelle immagini sono assenti tutti i classici elementi iconografici dello sciopero: la massa di persone, cartelli, forze dell'ordine, fumogeni e atti di violenza… Soprattutto non appare mai l’indumento che sta caratterizzando questa particolare protesta: il gilet giallo fosforescente che per legge va indossato da chi scende dal veicolo fuori dai centri abitati.
L’8 Dicembre 2018, l’autore ha ritratto la quiete prima della tempesta, attraversando le vie del centro la mattina presto, appena poche ore prima dell’inizio del quarto sabato di tumulti consecutivo. A causa della manifestazione le principali attrazioni turistiche sono rimaste chiuse e le autorità hanno imposto restrizioni alla circolazione di mezzi pubblici e privati in molte aree sensibili. Il risultato è una città completamente vuota.
Ci racconta César: “la città del benessere e del consumo sembra essersi trasformata in una ghost town, con l’ausilio della fotografia volevo raccontare questa desolazione.”
L’artista si focalizza sui piani terra dei palazzi Ottocenteschi e sull’architettura delle barricate. Come ogni marchio di lusso ha un designer che disegna l’allestimento delle vetrine, sembra che anche le protezioni siano state progettate.
“Ogni marchio ha un proprio stile. Chanel per esempio ha dipinto di nero il legno per tutti i negozi. Queste barricate mi sono sembrate come delle installazioni artistiche. Ho ritratto le vetrine soprattutto frontalmente e mi sono soffermato sulla loro architettura: composizione, struttura, materiali, colori e pattern” dice César.