“È così che gli alieni vedono la terra?”. Sulla pagina Facebook dell’etichetta discografica Warp Records sono centinaia i commenti entusiasti al nuovo video di Aphex Twin. Per il musicista britannico, nato a Dublino, il video designer londinese Weirdcore ha creato un viaggio in una realtà che definire aumentata è riduttivo. È un delirio cyber punk come lo è stato 30 anni fa il capolavoro di animazione Akira.
I paesaggi distorti e intrecciati di T69 Collapse raccontano di un mondo in cui marmitte partoriscono temporali, armi chimiche sono vendute come gadget nei musei e i flussi di dati sono le nuove catene di montaggio. Il tempo smette di essere lineare e diventa caotico, puntiforme; lo spazio collassa. Non a caso Collapse è il titolo dell’album di Aphex Twin, in uscita il prossimo 14 settembre e annunciato negli scorsi giorni con una misteriosa campagna di street advertising tra Torino, Londra e New York.
Se musica, filosofia, arte e moda sono naturalmente in dialogo, stretta nella sua specializzazione l’architettura fa più fatica confrontarsi con gli altri ambiti della realtà. Come hanno fatto le avanguardie negli anni Sessanta, dobbiamo imparare dalla cultura pop e capire il clima culturale che ci circonda. In un’epoca dominata dall’iperrealismo finto dei render o dai collage post-digitali pseudo-naif, servono più video come T69 Collapse: visioni sulle dimensioni fisiche e digitali della nostra realtà.