“Archivi Fotografici” è un nuovo progetto presentato da Fondazione Fiera Milano, AFIP International - Associazione Italiana Fotografi Professionisti e Triennale di Milano. Le tre istituzioni si sono impegnate per creare un affidabile raccoglitore degli archivi storici fotografici: un’importante iniziativa di conservazione del patrimonio culturale in un momento in cui sta emergendo in maniera sempre più consistente il problema della salvaguardia della memoria cartacea.
Il progetto, presentato qualche giorno fa in Triennale, si imposta sul lavoro già avviato da Fondazione Fiera Milano, che in questi anni sta portando avanti la digitalizzazione delle 200 mila fotografie che testimoniano l’attività della fiera campionaria. L’obiettivo di “Archivi Fotografici”, spiega Giovanni Gorno Tempini, presidente di Fondazione Fiera, è di acquisire due o tre importanti archivi l’anno, digitalizzarli, studiarli e renderli fruibili tramite due tipi di operazioni: una piattaforma on line accessibile a tutti e mostre dedicate negli spazi della Triennale.
“Partiamo da una base concreta, le foto”, dice Giovanni Gastel, presidente di AFIP, “e ci allarghiamo al mondo degli archivi: il tema dell’archiviazione è importante, specie quando viene buttato in discarica in media un archivio al giorno”.
L’iniziativa è senza fine di lucro e punta a dimostrare affidabilità nel tempo, per arrivare alla creazione di un autorevole archivio degli archivi, che non si limiterà ad accumulare materiale fotografico ma che si promette di conservare e promuovere un patrimonio comune. “Non si parla di stivare”, sottolinea Gastel, “gli archivi non devono stare in cantina ma vivere, perché la memoria produce futuro”. Il limite di acquisizione annuo è stato deciso proprio per offrire un’adeguata attenzione ai materiali salvati e permetterne una pronta valorizzazione.
La Triennale sarà la sede espositiva dove gli archivi recuperati potranno raccontare la loro storia. L’istituzione milanese infatti, ricorda il direttore generale Adrea Cancellato, “fin dalla sua fondazione ha documentato e custodito la memoria di quello che faceva e ha sempre dimostrato interesse per la conservazione e la valorizzazione degli archivi fotografici; ne è un esempio l’investimento fatto per la costruzione della Biblioteca del Progetto, che oggi conserva migliaia di fotografie legate alla storia dell’istituzione”. Anche la relazione con il MUFOCO, Museo di Fotografia Contemporanea, manifesta l’attenzione che la Triennale attribuisce alla fotografia come linguaggio universale di comunicazione.
Quali caratteristiche dovrà avere quindi un archivio per essere preso in considerazione dal progetto? Un comitato scientifico valuterà i requisiti per l’acquisizione; gli archivi dovranno essere professionali, di fotografi italiani e dedicati a temi d’interesse nazionale, come l’architettura, il design, la manifattura, il cibo e la moda. La digitalizzazione sarà competenza della Fondazione Fiera.
Il progetto è già partito, “Archivi Fotografici” ha preso contatto con alcune grandi raccolte come l’Archivio Bottino e l’Archivio Manfredo Bellati, ma tutto è ancora in fase di definizione, ed è tutt’oggi possibile prendere contatto con gli enti coinvolti per segnalare archivi in pericolo o proporne l’acquisizione.
Tre grandi istituzioni si sono domandate come provvedere concretamente alla perdita della memoria cartacea e provano a rispondere mettendo assieme le forze, con una finalità culturale: “gli archivi fotografi italiani devono essere salvati”, dice Gastel, “il lavoro dei fotografi è la memoria del proprio paese”.