Dal 19 al 23 gennaio 2018 torna l’appuntamento con Maison & Objet, la fiera parigina dedicata all’art de vivre, all’arredamento e al design. In programma, quest’anno un focus sull’Italia, protagonista della sezione Rising Talent Awards, tutta incentrata sulle giovani scoperte. La formula, ormai testata, funziona nella sua semplicità: sei nomi affermati del mondo del design scelgono altrettanti emergenti, offrendo loro l’opportunità di mostrarsi in una vetrina internazionale.
Maison & Objet 2018: largo a sei giovani talenti italiani
All’edizione invernale di Maison & Objet, l’Italia sarà protagonista della sezione “Rising Talent Awards”. La danese Cecilie Manz sarà invece incoronata designer dell’anno.
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- Elena Sommariva
- 26 ottobre 2017
- Parigi
La selezione è stata dettata da preferenze e motivazioni diverse. C’è chi è andato sul sicuro, promuovendo i giovani con cui collabora: Giulio Cappellini e Antonio Facco (il più giovane, classe 1991), Piero Lissoni e Kensaku Oshiro (1977), Rossana Orlandi e Guglielmo Poletti (1987). Ma non sono mancate scelte meno scontate. Federica Biasi (1989), art director di Mingardo e consulente di Fratelli Guzzini, non si aspettava di essere ‘nominata’ da Andrea Branzi. Lei lo ammira a distanza, avendolo studiato tra libri, mostre e lezioni. Lui l’ha scelta “per il suo design essenziale con spunti poetici che trasmettono messaggi piccoli, ma molto precisi”. Poco allineata, Biasi confessa che a M&O spera di trovare qualcosa che la lasci senza parole, “qualche prodotto che non sia figlio di Pinterest o Instagram”.
Emozione grande anche per Marco Lavit Nicora (1986) che è stato scelto da Rosita Missoni, “colpita dalla leggerezza delle sue opere, nonostante le fondamenta nel design classico”; e per Federico Peri (1983), onorato che a fare il suo nome sia stato Luca Nichetto, che non conosce personalmente, ma che considera un “grande maestro”.
A essere incoronata designer dell’anno sarà invece la danese Cecilie Manz. Una scelta in controtendenza, considerate le celebrities degli scorsi inverni: Tom Dixon (2014), Nendo (2015), Barber & Osgerby (2016) e Pierre Charpin (2017). La quarantacinquenne Manz (è nata nel 1972 a Copenhagen) ha alle spalle una carriera più ovattata e poco mediatica. La qualità, l’eleganza e il tocco raffinato dei suoi progetti non sono però in discussione: dal primo disegno, la scaletta Ladder che nel 1999 l’ha fatta notare da Nils Holger Moormann, agli ultimi sofisticati altoparlanti per Bang & Olufsen, il suo lavoro “ha sempre ruotato attorno alla semplicità”, scrive sul suo profilo, “e alla ricerca di forme eleganti e pulite”. Manz porterà a Parigi il risultato della ricerca che farà nel suo studio nei prossimi mesi, mescolando progetti già conosciuti e novità.
- Maison & Objet 2018
- 19 – 23 gennaio 2018
- Paris Nord Villepinte