Libertà, consapevolezza, immaginazione e mestiere sono i quattro elementi attorno a cui Nicola Di Battista ha argomentato un’analisi del progetto che è una maniera di lavorare: una volontà di descrivere come si fa il lavoro dell’architetto, quale pensiero esso sottenda e quali contenuti lo sostengano.
Domus 1015 è in edicola
Nel numero di luglio-agosto l’ampliamento del Musée d’Arts di Nantes ad opera di Stanton Williams, il Terminal dei traghetti di Manthey Kula in Norvegia, il progetto di Konstantin Grcic a Roma, il feedback su Belgrado e gli allegati Future African Cities e Stazione Napoli Afragola.
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- 11 luglio 2017
La trasformazione e l’ampliamento del Musée d’Arts di Nantes ad opera di Stanton Williams si estende agli spazi pubblici adiacenti, creando un itinerario architettonico e culturale che apre l’istituzione alla città. Sempre in ambito di ristrutturazioni, nella poetica viene analizzato l’intervento dello studio Níall McLaughlin su una dimora storica nel nord-est dell’Inghilterra.
Un’abitazione disegnata negli anni Settanta da Marco Zanuso in Sudafrica è stata di recente riscoperta: quanto mai attuale nel suo approccio rispettoso ma radicale, porta ai limiti estremi la sua ricerca sull’abitare, mentre a Forvik, in Norvegia, il Terminal dei traghetti di Manthey Kula, pubblicato da Domus in fase progettuale, reinterpreta in modo poetico il territorio circostante. Domus, poi, rende omaggio a Frank Lloyd Wright pubblicando un appassionato contributo di Francesco Venezia intorno al Guggenheim Museum di New York; Lia Rumma ci racconta di sé e del suo passato e Konstantin Grcic si sofferma sull’identità archetipica di due progetti sperimentali e ‘antieroici’ di Pier Luigi Nervi a Roma. La scuola di questo mese è l’École d’architecture de la ville & des territoires à Marne-la-Vallée, mentre l’elzeviro di Michele dall’Ongaro racconta racconta i destini incrociati di musica e architettura.
Il numero di luglio-agosto è corredato di due allegati, Future African Cities e Nuova Stazione di Napoli Afragola. Il primo annuncia la nascita di Domus Africa, rafforzando il carattere storicamente internazionale della rivista. Si parla di urbanizzazione, resilienza, progettazione e politica, giovani e innovazione: con l’analisi di sei città – Gaborone, Port Louis, Gauteng, Kigali, Durban e Lagos – gli autori toccano il tema del colonialismo e del suo superamento, dell’espansione economica e della creatività. Il secondo allegato è un focus dettagliato sul progetto ferroviario Napoli Afragola firmato Zaha Hadid Architects, appena inaugurato.