La trasmutazione dei caratteri e delle proprietà da un materiale a un altro è uno degli aspetti più fertili della contemporaneità. L’ultima edizione di Cersaie ha confermato la tendenza di molte aziende a interpretare il prodotto ceramico riproponendo proprietà appartenenti in natura a materie prime diverse, per caratteristiche fisiche e immagine. Abbiamo ritrovato in fiera anche quest’anno lastre ed elementi di gres porcellanato che emulano altri materiali – dal legno, declinato in tutte le sue essenze, alla pietra naturale, passando per i cementi e le resine, e attraverso interessanti incursioni nell’universo del tessile.
Più vero del vero
Il concetto d’imitazione ha preso da alcuni anni il sopravvento nella ceramica. Cersaie 2016 ha confermato questa tendenza, lasciando però intravedere altre importanti ricerche estetiche.
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- La redazione di Domus
- 06 ottobre 2016
- Bologna
La stampa a getto d’inchiostro ha rivoluzionato l’industria della decorazione della ceramica in un tempo relativamente breve. Negli ultimi dieci anni la qualità del prodotto è molto cambiata. Grazie agli avanzamenti tecnologici della stampa digitale, le imitazioni sono diventate più fedeli e le superfici riproducono nei minimi dettagli le tonalità, le venature, le trasparenze, la lucentezza e i cromatismi dei materiali di arrivo.
E mentre il mondo della pietra naturale continua la sua lotta estenuante contro l’imperfezione, quello della ceramica riproduce l’irregolarità per rimandare all’autenticità delle lavorazioni artigianali.
Il concetto d’imitazione ha preso il sopravvento. Aristotele nella sua Logica avrebbe chiamato ‘falsi’ artefatti di questo tipo, definendo tale la falsità delle cose perché induce una falsità nel giudizio della persona che viene ingannata. Ma è vero del resto che la bellezza dei legni e dei minerali naturali convive in queste proposte con la praticità e la resistenza proprie della ceramica.
Sebbene il livello della domanda di superfici che riproducano materiali naturali come legno, marmo e pietra sia destinata a mantenersi elevata, si stanno affermando nuove direzioni estetiche. Da un lato, si affacciano con decisione le riproduzioni dell’universo del tessile, dai ricami alle trame classiche, mentre si attesta, dall’altro, un ampliamento della gamma dei formati e una parallela estensione dello spettro delle tonalità e delle finiture che, combinati tra loro, diventano sistema decorativo.
Componendo tra loro formati, cromie e finiture – provenienti da serie e collezioni presistenti – si possono creare nuove texture per pavimenti e pareti. I formati speciali corredano le collezioni proposte di un apparato decorativo variegato, permettendo la creazione di contrasti grafici e accostamenti potenzialmente infiniti. L’alternanza delle superfici materiche dialoga con le sfumature dei colori, in un dinamico gioco di forme e di geometrie.