Il progetto di ristrutturazione sfuma il corridoio centrale ornato di porte e disimpegni, elemento caratteristico degli appartamenti dell’Eixample, al fine di unificare al massimo lo spazio intorno a un mobile catalizzante che funge da schermo tra pubblico e privato.
Appartamento all’Eixample
Il progetto di built architecture sfuma il corridoio centrale per unificare lo spazio intorno a un mobile catalizzante che fa da schermo tra pubblico e privato.
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- 28 settembre 2015
- Barcellona
Allo stesso tempo questa nuova “colonna vertebrale” ospita gli armadi dell’appartamento e organizza e distribuisce la pianta in tre diverse aree.
Da un lato si incontra la zona pubblica: salotto, sala da pranzo e biblioteca, tutti interconnessi ed esposti sulla facciata principale del palazzo per godere della vista e dell’orientamento migliore. Dall’altro si trovano gli spazi di servizio: cucina, ufficio, stanza degli ospiti e bagno di cortesia; quest’ultimo con un funzionale doppio accesso: dall’ingresso principale e dalla sala polivalente. Infine si arriva alla stanza da letto principale che si sviluppa in una spirale di privacy che conduce, una volta attraversato lo spogliatoio, seguendo un percorso fluido, allo studio situato nella galleria della facciata posteriore, alla zona dedicata al letto matrimoniale e finisce nella parte più intima del bagno aperto alla luce naturale del cortile interno.
La proposta riprende e valorizza tanto le piastrelle moderniste originali quanto gli alti soffitti stuccati. Il progetto incornicia ogni mosaico restaurato avvolgendolo con parquet di rovere naturale come un tappeto di colori incastonato nella pavimentazione. Da questa base perimetrale di legno, dove sono stati installati gli impianti di riscaldamento, acqua ed elettricità, sorge e s’innalza il mobile centrale come una grande scultura che si rompe ed arretra in cerca di un allineamento preciso con il parquet, senza mai coprire i mosaici. Ogni decisione intende attivare lo spazio intorno al mobile centrale, al fine di dotarlo di utilità e attività per prevenire ogni perdita di spazio abitabile. Non è importante il pezzo come volume, ma lo spazio vuoto che si forma tra il mobile e i tramezzi del perimetro dell’appartamento.
Il mobile cresce solo fino a 2,34m di altezza in quello che abbiamo identificato come la dimensione più domestica, intima e umana al di sotto dei monumentali soffitti del XIX secolo lasciando quindi che il flusso di luce fluisca tra le stanze al di sopra del volume centrale. È proprio qui, in questo punto, tra soffitti e pavimenti, dove si trova la vera chiave del progetto: una sottile lamina di ferro nero che corona il volume di rovere chiudendo e circoscrivendo lo spazio per consentire la nuova distribuzione al margine del ritmo prestabilito di tappeti e cornici.
Così lo spazio si piega, si comprime, si apre e si dilata a seconda delle esigenze del progetto. Non è necessario ricorrere a porte o pareti, muovendosi nello spazio si percepiscono e comprendono le tre aree della casa attorno al mobile centrale lasciandosi trasportare dal gioco di livelli e rotture offerti dalla lamina di ferro e dal volume del legno. In questa maniera il passaggio tra le aree comuni, le camere, lo spazio di servizio avviene sempre attraverso un varco sotto il ferro. E allo stesso modo, i bagni e le docce si concentrano sotto la lamina addossandosi intorno all’unico cortile interno che acquisisce la funzione di illuminare e ventilare in forma naturale.
Allo stesso modo in cui il mobile centrale concentra e distribuisce tutti gli armadi, le dispense, gli elettrodomestici della cucina e della lavanderia, questo sottile strato di ferro consente e sostiene il movimento di ognuna delle porte o schermi necessari alla nuova distribuzione. Sopra di esso scorrono appesi pannelli in vetro e legno, ruotano porte e schermi finanche un grande specchio che dà accesso all’area dello spogliatoio. La lamina consente tutto il supporto necessario, anche per i cristalli fino agli stucchi, evitando distorsioni tra ciò che è originale e ciò che è nuovo.
Concentrare l’intervento su un solo volume continuo che attraversa la pianta, ha liberato completamente il perimetro. È proprio questa giustapposizione di cellule regolari, piene di mosaici colorati, stucchi di gesso, porte importanti intagliate in pino e vetrate, il valore flessibile e versatile degli appartamenti dell’Eixample. Questa caratteristica che consente di personalizzare la distribuzione nel tempo secondo le necessità della vita. Così la casa si offre come tela bianca per organizzare facilmente i mobili, i quadri, le opere d'arte, gli oggetti e i cimeli di famiglia accumulati nel corso della vita, che si possono organizzare e intercambiare liberamente senza essere inibiti e costretti dal nuovo progetto.
Appartamento all’Eixample, Barcellona
Tipologia: appartamento
Architetto: built architecture
Architetti: Diana Carbonell, Jaime Batlle, Víctor Alavedra
Team: Ignacio Arizu, Jennifer Álvarez
Strutture: Juan Pablo Rodríguez. AVAC Arquitectes Consultors
Completamento: 2015