In apertura e sopra: Emre Arolat Architects, Sancaklar Mosque, Istanbul, Turchia. Photo © Cemal Emden. La
strategia
del
progetto
è
stata
determinata
dalla
morfologia
del
paesaggio
di
cui
l’edificio
diventa
il
prolungamento.
La
discesa
agli
spazi
sotterranei,
che
ospitano
la
sala
di
preghiere,
intesa
come
caverna,
è
mediata
dalla
sequenza
di
murature
in
pietra
rustica
e
dalla
gradinata
di
lastre
che
immorsa
la
costruzione
al
prato.
Del
complesso
emergono
in
superficie
solo
bassi
volumi
orizzontali
da
cui
si
eleva
il
landmark
del
minareto,
concettualizzato
in
un
parallelepipedo
verticale.
Alla
rarefatta
atmosfera
ipogea
degli
spazi
di
riunione
e
preghiera
contribuisce
un’accorta
distribuzione
della
luce
che
irraggia
dal
lucernario
David Chipperfield Architects, Museo Jumex, Città del Messico, Messico. Photo © Simon Menges. Il
Museo
Jumex
di
David
Chipperfield
Architects,
con
il
volume
caratterizzato
dai
leggeri
aggetti
sovrapposti
e
l’inconfondibile
coronamento
a
shed,
si
confronta
con
lo
sviluppo
urbano
di
Città
del
Messico
attraverso
una
stereometria
di
grande
forza
iconica.
Le
grandi
lastre
in
travertino
di
Xalapa
delle
facciate
sottolineano
il
contrasto
netto
tra
l’apertura
del
piano
a
quota
città,
la
loggia
belvedere
del
primo
piano
e
la
compattezza
dei
piani
superiori
destinati
a
galleria.
Negli
interni,
intonaco
e
vetro,
cemento
e
pietra
–
con
il
pavimento
in
marmi
policromi
del
bookshop
dell’artista
Martin
Creed
-‐
modulano
il
diverso
carattere
degli
ambienti
di
un
luogo
espositivo
contemporaneo
Max Dudler + Atelier WW, Edifici a torre in Hagenholzstraße, Zurigo, Svizzera. Photo © Stefan Müller. Tra
i
vari
progetti
e
realizzazioni
della
“Zurigo
Metropolitana”,
del
Zürich–West
e
del
Zürich–Nord,
il
gruppo
di
edifici
della
Hagenholzstraße
di
Max
Dudler
è
tra
i
pochissimi
interventi
di
chiara
espressione
urbanistica,
dovuto
alla
forma
della
tipologia
urbana.
È
come
se
la
forma
archetipica
della
pietra,
in
quanto
blocco
tagliato
e
cubo
geometrico,
avesse
determinato
in
modo
lineare
e
diretto
la
composizione
architettonica,
dal
dettaglio
alla
figura
completa.
La
qualità
del
complesso
Hagenholzstraße
sta
proprio
in
questa
scelta
di
forme
elementari
in
continuità
col
carattere
intrinseco
della
materia
Henegan Peng Architects, Giant’s Causeway Center, Antrim, Irlanda del Nord. Photo © Hufton + Crow. Situato
a
ridosso
di
una
delle
porzioni
più
belle
della
costa
dell’Irlanda
del
Nord,
caratterizzata
dalla
presenza
della
concrezione
basaltica
colonnare,
il
complesso
è
brillantemente
inserito
nel
paesaggio.
Le
linee
decise
dell’impianto
e
i
piani
inclinati
delle
coperture
sono
rese
pregnanti
dalla
scelta
compiuta
dai
progettisti
di
impiegare
nei
prospetti
alte
lastre
di
pietra,
di
diverse
dimensioni,
le
cui
superfici
scure
scandiscono
l’alternanza
ritmata
di
vuoti
e
pieni,
cifra
dell’intero
involucro
emergente
del
terreno
Perraudin Architectes, Massive Stone Social Housing, Cornebarrieu, Francia. Photo © Damien Aspe and Serge Demailly. Il
progetto
di
Perraudin
è
interessante
per
il
suo
uso
della
pietra
come
materiale
costruttivo,
non
come
rivestimento
ornamentale.
L’edificio
non
“contiene”
pietra,
“è”
di
pietra,
nel
senso
più
tradizionale.
Inoltre,
trattandosi
di
un
progetto
di
case popolari
l’impiego
di
questo
materiale
nobilita
un
tipo
di
costruzione
che
abitualmente
si
associa
a
materiali
più
modesti.
La
composizione
dell’edificio
risponde
agli
stessi
criteri:
scaturisce
dal
taglio
della
pietra
e
si
mostra
laconicamente
come
“casa”.
Perciò
la
omogeneità
conseguita
tra
il
materiale,
il
metodo
costruttivo,
la
funzione,
la
composizione
e
lo
scopo,
fa
sì
che
questo
edificio
meriti
di
essere
premiato
Adalberto Libera, Unità di abitazione orizzontale nel quartiere Tuscolano
Roma, Italia. Photo ©Archivio Libera ©Vincenzo Pavan. Adalberto
Libera
è
stato
uno
dei
più
originali
protagonisti
sulla
scena
dell’architettura
italiana
del
Novecento.
Il
suo
progetto
per
il
quartiere
Tuscolano
a
Roma,
ovvero
l’unità
di
abitazione
orizzontale
costruita
tra
il
1950
e
il
1954,
è
il
frutto
migliore
del
lavoro
da
lui
svolto
per
l’INA
Casa.
Originale
tentativo
di
fondere
la
tipologia
dell’unità
di
abitazione
con
un
tessuto
di
basse
residenze
di
ispirazione
mediterranea
e
nordafricana,
il
complesso
del
Tuscolano
rappresenta
un
episodio
di
assoluto
rilievo
nella
storia
dell’architettura
italiana
del
Novecento
ed
è
un
documento
eloquente
per
comprendere
come
il
nostro
Paese
affrontò
l’opera
della
ricostruzione
postbellica,
spesso
utilizzando
materiali
locali
come
la
pietra