L’edificio vero e proprio si trova sotto questa tettoia baldacchino ed è accessibile da un percorso dal cortile superiore che attraversa il parco. L’edificio si fonde completamente con la topografia e il mondo esterno viene dimenticato muovendosi in questo paesaggio, giù per la collina e tra le mura della moschea.

L’interno della moschea, uno spazio semplice che ricorda una grotta, diventa un luogo suggestivo dove pregare e stare soli con Dio. Le fessure e le fratture lungo la parete Qibla (che indica la direzione della Mecca) migliorano la direzionalità dello spazio e consentono di filtrare la luce del giorno nella sala di preghiera.

Il progetto gioca costantemente con la tensione tra artificiale e naturale. Il contrasto tra le scale di pietra naturale che seguono la pendenza del paesaggio e la sottile lastra di cemento armato lunga oltre 6 metri che costituisce la tettoia aiuta a migliorare questo rapporto duale.