La mappa creata da Hyperakt e Ekene Ijeoma visualizza le dimensioni delle diaspore annuali di rifugiati provenienti da decine di nazioni instabili o repressive.
Progetto per i rifugiati
Hyperakt e Ekene Ijeoma hanno creato una mappa interattiva che utilizza i dati dell’UNHCR e delle Nazioni Unite per raccontare i movimenti dei rifugiati dal 1975 al 2012.
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- Ted Cava
- 13 novembre 2014
- Istanbul
Per offrire una comprensione più profonda delle tendenze nelle statistiche dei rifugiati, The Refugee Project comprende anche brevi storie delle grandi crisi di rifugiati di ogni anno, organizzate per paese. Nel 1975, per esempio, la mappa titola “Vietnam: Saigon cede alle forze comuniste” e “Sahara occidentale: il Marocco invade il Sahara spagnolo; la Spagna si ritira”. Sotto a ogni titolo è riportata una breve storia dei problemi di quel paese e delle circostanze che hanno indotto i rifugiati a lasciarlo.
A volte i titoli evidenziano un picco notevole nel deflusso dei rifugiati da un determinato paese, ma più spesso descrivono i principali eventi della storia di uno stato che potrebbe portare un gran numero di persone a fuggire, o a tornare, anni dopo. Il numero di rifugiati provenienti dall’Afghanistan è arrivato a quasi quattro milioni nel 1981, per esempio, ma The Refugee Project rileva la causa più prossima con il titolo del 1979: “Afghanistan: invasione sovietica; inizio di 10 anni di guerra russo-afghana”.
Le storie raccontate hanno a che fare con le vicende di fondo che hanno contribuito alle diaspore. Le storie descrivono le sorti dei rifugiati dopo che hanno lasciato le loro case, e come i loro drammi hanno influenzato gli eventi del mondo. Le politiche complesse di Rwanda e Burundi sono state modellate in gran parte dalle tantissime persone che hanno dovuto passare da una parte all’altra per la violenza etnica iniziata nel 1960. La massiccia, devastante guerra nella Repubblica Democratica del Congo ha avuto inizio quando un esercito tutsi ruandese invase il Paese nel perseguimento dei rifugiati hutu fuggiti in massa nel 1994. Al contrario, la risoluzione pacifica della guerra civile in Mozambico ha portato uno storico rimpatrio dei rifugiati che hanno contribuito a ricostruire il loro paese d’origine.
I bisogni dei rifugiati non possono essere risolti in modo isolato. Nessuno di loro proviene da un vuoto. Lasciano le loro case per paura e disperazione, e le loro situazioni difficili non possono essere migliorate senza prima capire le circostanze della loro fuga.
The Refugee Project ha lo scopo di consentire una nuova comprensione del problema dei rifugiati in tutto il mondo. Per far luce su questi modelli globali, i creatori del progetto sperano di responsabilizzare gli operatori umanitari, i governi, gli accademici e i cittadini a cercare soluzioni per alcune delle popolazioni più vulnerabili del pianeta.
Il progetto è una collaborazione tra Hyperakt e Ekene Ijeoma, due studi di design con sede a Brooklyn, NY che utilizzano la visualizzazione dei dati e la progettazione per far luce sulle più importanti questioni sociali del nostro tempo. La ricerca storica e i testi sono stati realizzati da Ted Cava.
Il progetto era in mostra nel contesto di Manifesto Mapmaker durante la Istanbul Design Biennial 2014.
The Refugee Project
Progetto: Hyperakt e Ekene Ijeoma
Ricerca storica e testi: Ted Cava