La Galleria Cardi Black Box continua il suo percorso nel mondo del design contemporaneo. Dopo la mostra di Mattia Bonetti nel 2010 e quella di Oskar Zieta nel 2011, in occasione del 50esimo anno del Salone del Mobile di Milano, dal 8 settembre al 1 ottobre presenta una figura chiave del mondo del design internazionale, Ross Lovegrove con una mostra a cura di Maria Cristina Didero.
Endless, prima personale in Italia del designer gallese di fama internazionale, riunisce una serie di opere di fine-art frutto della ricerca personale che Lovegrove sta sviluppando da alcuni anni con la collezione Liquid Collection, già presentata in parte nella mostra Endurance, inaugurata a New York nel 2007 presso Phillips De Pury.
La mostra alla galleria Cardi Black Box si arricchisce di un nuovo progetto, la libreria Liquid Shelving, presentato in anteprima oltre a una spettacolare videoproiezione studiata appositamente per gli spazi della galleria. Endless completa la ricerca di Lovegrove-artista nel campo della sperimentazione e delle limited editions, un territorio fertile in cui questo artista-designer ha scelto di sviluppare progetti troppo ambiziosi per la produzione di massa.
Ross Lovegrove, Endless
Alla Cardi Black Box, le ultime sperimentazioni in alluminio e rame del designer gallese sembrano sculture sospese nello spazio.
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- 08 settembre 2011
- Milano
L'indagine di Lovegrove dimostra come il confine tra arti visive e design sia sempre più labile. Infatti, benché i prototipi presentati in mostra assolvano una specifica funzione, sono carichi di un intenso valore emozionale e di una specifica forza onirica: le opere riunite nella mostra Endless sono sculture sospese nello spazio fisico e temporale. La forza del lavoro di Ross Lovegrove è la sua capacità di adattare il lavoro a seconda del progetto che affronta: ottimizza e risparmia per la produzione industriale mentre rintraccia il dettaglio più sofisticato per le divagazioni personali nelle opere in serie limitata. Le sculture di Ross Lovegrove sono per l'artista-designer un rifugio spirituale dalla committenza, costituiscono momenti di pura libertà in cui sfuggire alla dittatura dei parametri seriali del design industriale.
Con Endless Ross Lovegrove ci mostra oggetti dalle linee affascinanti e sinuose; tali linee sono il risultato di un processo di riduzione anatomica che il designer deriva dalle forze del processo evolutivo aldilà del design; le linee sono capaci di rappresentare e tradurre la sua capacità di articolare soluzioni energeticamente efficienti e capaci allo stesso tempo di risolvere complessi problemi strutturali. In armonia con il suo approccio teorico, Lovegrove ci tiene sospesi tra la preistoria e un futuro fantascientifico, grazie a forme inconsuete, ma sempre riconoscibili. Anche le sue creazioni di fine-art non rinunciano a esprimere responsabilità e rispetto per il nostro pianeta, instaurando con le loro sagome organiche e fluide, sempre controllate e mai debordanti, un rivoluzionario dialogo tra cultura e scienza. Lovegrove è un teorico dell'efficienza e della funzionalità: la sua opera articola una tensione a utilizzare solo ed esclusivamente la minima quantità di materiale necessario per ogni oggetto – obiettivo raggiunto con tecnologie di ultima generazione – e riflette costantemente la sua consapevolezza nei confronti del mondo circostante. Lovegrove guarda alla natura e alle sue regole per creare le sue forme contemporanee. Endless è una mostra sussurrata e non urlata, costruita di suggestioni in bianco e nero , animata da proiezioni video che rappresentano l'unica fonte d'illuminazione degli spazi e riportano la mente attraverso lo stato liquido del metallo in cui il mercurio torna a solidificarsi in diversi oggetti reali.
L'indagine di Lovegrove dimostra come il confine tra arti visive e design sia sempre più labile. Le opere riunite in mostra sono sculture sospese nello spazio fisico e temporale.
In Long Liquid Bench e Liquid Shelving, realizzati in alluminio fresato e lucidato, il materiale sembra plasmarsi spontaneamente intorno alle linee che ne disegnano la silhouette: le forme sinuose e organiche tipiche del linguaggio di Lovegrove si declinano nella mostra Endless in una serie di tavoli in cui l'alluminio sembra piegarsi armoniosamente ai sogni dell'autore. La volontà di sperimentare e la libertà dai vincoli del mercato mass production sono territori in cui Lovegrove — affrancato dai vincoli dettati dalle aziende prestigiose con cui realizza oggetti campioni d'incassi — può finalmente liberare la sua immaginazione e inventare il mondo di domani.