Tra anteprime ufficiali e chiacchiere da salotto, l'inaugurazione del MAXXI di Roma sembra giocarsi sotto gli auspici di un presupposto inclusivo. Incoraggianti le intenzioni programmatiche. Pio Baldi: "Un laboratorio di ricerca per il confronto tra diversi linguaggi contemporanei". On. Altero Matteoli: "Un'opera senza colore politico, offre un esempio virtuoso di continuità tra i diversi governi". Ass. Umberto Groppi: "Roma recupera la capacità di essere contemporanea al proprio tempo". Zaha Hadid: " il museo si inserisce nel tessuto urbano sotto il segno della stratificazione di più livelli, quella stessa stratificazione storica che distingue l'architettura di Roma." Alle dichiarazioni istituzionali si affianca poi un'emozione tutta popolare per il gusto della novità, corredata dalle aspettative sulle future opportunità progettuali che il museo vorrà offrire. Scommesse da riaggiornare al prossimo maggio, quando apriranno al pubblico mostre e collezioni permanenti: la pratica inclusiva della struttura saprà abbracciare anche i contenuti espositivi? Foto | Helene Binet