Situata tra le colline intorno a Firenze, questa abitazione è stata ristrutturata dall’architetta Caterina Valenti per un’appassionata e amante dell’arte e del design. La valorizzazione discreta e accurata, in linea con lo stile anni ‘60 e ‘70 dell’edificio, ha interessato la totalità degli spazi mantenendo al tempo stesso alcuni degli arredi originali. La proprietà, risultato della fusione di due appartamenti, si distribuisce su 350 mq ed è enfatizzata dal rapporto tra opere e pezzi di design. “Questo progetto nasce come continuum della prima ristrutturazione realizzata negli anni ‘70 dall’architetto Paolo Piazzesi (di cui sono stata allieva e stretta collaboratrice) ed è stato realizzato in più step: una prima ristrutturazione è del 2007, una seconda del 2012, un’altra del 2018, quando la proprietà decide di acquistare l’appartamento adiacente e di unire le due unità”, spiega la progettista. L’appartamento a doppio ingresso possiede due zone pranzo, una zona bar, due soggiorni, sei stanze e sette bagni, mentre all’esterno una terrazza lo circonda quasi nella sua totalità. Gli arredi, le cromie e i materiali – in particolare legno, marmi, ceramiche, metalli – rimandano agli anni ‘60 e ‘70 proponendo un linguaggio dinamico e vibrante.
Il design degli anni ’70 rinasce in un appartamento fiorentino
Ristrutturata per un’appassionata di arte e design dall’architetta Caterina Valenti, un’abitazione dalla storia profonda si sviluppa tra dettagli preziosi e oggetti unici.
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- Francesca Grillo
- 14 maggio 2024
- Firenze
- Caterina Valenti
- 350 mq
- Appartamento
In ogni ambiente, particolare attenzione è stata data all’uso del legno. Lo si nota nella scelta delle essenze e nella posa delle venature, eseguita “anta per anta, cassetto per cassetto”, come specifica l’architetta. Un materiale tradizionale ma sempre attuale, il legno spicca nelle boiserie originali del salotto, nella panca in legno della cucina e nel bancone bar. Ma estrema cura per materiali e texture emerge anche dalle superfici di marmo disegnate singolarmente, bianche in cucina e nere nel bagno, dalle ceramiche del lavabo, un pezzo unico, dai metalli delle maniglie disegnate ad hoc e dei piani in ottone del bar. “La zona bar nasce su richiesta della proprietà con l’intento di realizzare una zona aperta sulla sala da pranzo senza andare a limitare la visibilità della terrazza e del panorama”, dice l’architetta. “Per questo obiettivo è stato chiamato Lanfredo Landini, falegname che ha partecipato alla realizzazione di molti degli arredi esistenti e io ho progettato questo lungo e stretto bancone che oltre a essere piano di appoggio è anche contenitore: il piano è costituito da 4 cassetti e la gamba di sostegno, rivestita in pelle, è un porta bicchieri. La parte retrostante è formata invece da ante e cassetti in legno con piano e fughe in ottone”.
Foto Daniele Ratti
Foto Daniele Ratti
Foto Daniele Ratti
Foto Daniele Ratti
Foto Daniele Ratti
Foto Daniele Ratti
Foto Daniele Ratti
Foto Daniele Ratti
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Foto Daniele Ratti
Foto Daniele Ratti
Foto Daniele Ratti
Foto Daniele Ratti
Foto Daniele Ratti
Foto Daniele Ratti
Foto Daniele Ratti
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