Al secondo piano di un ex-edificio bancario costruito nel 1922 nel centro di Osaka, il designer giapponese Yusuke Seki ha curato il disegno degli interni e degli arredi della boutique I See All. Nell’esigua pianta a disposizione, l’intervento più significativo consiste in un profilo metallico – rettangolare e cavo – laccato in vermiglio, il quale, dividendo in due la sala, segna la separazione tra il piano di vendita e il retrobottega del negozio. Il ripiano, costruito su misura per coprire l’intera campata di 4,6 m, è installato all’altezza degli occhi, rendendolo praticamente inevitabile.

La decisione di contrassegnare le aree pubbliche e private del negozio con nient’altro che un ripiano ha una ragione pratica: la grande vetrata nell’angolo, caratteristica dell’edificio storico, era troppo preziosa per poterla bloccare con un divisorio più duro e un divieto sul retro del negozio. Allo stesso tempo, come racconta lo stesso designer, “la mensola ricorda un’annotazione grafica che un designer potrebbe disegnare a penna rossa per indicare una separazione in pianta”. Intesa, quindi, come linea bidimensionale trasposta in uno spazio tridimensionale, lo scaffale assume anche la qualità di un simbolo astratto, “l’idea di un divisorio ridotto a puro segno”.

Nell’area espositiva, anche i tavoli merceologici con cassetti incorporati sono stati progettati come un elemento, presentati come blocchi solidi sul fronte, mentre gli altri tre lati sono stati lasciati volutamente esposti, rendendo i meccanismi interni dei cassetti, con i loro dadi e bulloni, visibili dall’esterno.

“In effetti, l’idea di rivelare ciò che di solito rimane nascosto è un principio organizzativo di questo progetto“ narra il designer. “Come il lavoro normalmente invisibile dei meccanismi di scorrimento dei cassetti, anche il funzionamento del retro del negozio viene qui portato alla luce. Il nome, dopo tutto, parla da solo: I See All.”