Un gioco di rimandi sottili è alla base di questo appartamento parigino classico, destrutturato e ristrutturato dopo uno studio attento della sua posizione panoramica e della sua esposizione. Un volume convenzionale ridisegnato da Matali Crasset utilizzando la sua capacità di rischiare assieme ai suoi interlocutori. Il segreto del successo del progetto nasce dallo scambio e dalla condivisione tra la designer francese e Michele Monory, figlia di Rémy Monory ex presidente del senato francesee primo proprietario di questi spazi. L’amicizia e la collaborazione con la figlia dura da oltre un decennio.
Michele non é solo un’incondizionata ammiratrice della designer francese ma è costantemente riuscita a coinvolgerla in tanti suoi progetti: la firma di gioielli d’artista Le Buisson, la produzione di DVD d’artista, senza considerare la splendida ristrutturazione della sua fattoria a Ludin nella regione della Loira (a questo si riferisce il Bousquet) spesso utilizzata come set da Matali Crasset (Voyage en Uchronie) e da i tanti artisti che ruotano attorno al suo studio.
“Ho voluto creare uno spazio sospeso tra due punti che definiscono la modernità di Parigi, la tour Eiffel e la tour de Montparnasse entrambi visibili dalle finestre di questo spazio”, racconta Matali Crasset, “dopo averne completamente azzerato la pianta classica, ho operato la scelta radicale del colore e giocato con una quasi-assenza di mobilio”. Solo una doppia chaise longue che sembra fluttuare nel vuoto, nascosta da un ‘arcobaleno modulabile’. I pezzi classici del design italiano radicale, come il tavolo basso del Superstudio o le lampade che ha progettato per Danese completano l’iconicità del progetto, ma un tempo erano nella collezione di Michele.
Per la cucina ancora luci di Matali Crasset per Regenesi ed “il resto é un sapiente calcolo atmosferico. Ho voluto che l’arcobaleno non fosse solo un segno accessorio ma strutturale”. Uno spazio aperto nel quale vivere, la naturalità che è alla base della metereologia degli incontri di Michele Monory. Qui si organizzano lezioni di yoga, incontri con artisti ed amici all’insegna della spiccata generosità di due figure della Parigi contemporanea. Un riuscito esperimento che si aggiunge alla serie di progetti “who’s afraid of colors?”. Colori precisi, ludici per un credo progettuale che sembra realizzare il doppio sogno della Dorothy bambina, nel famoso Mago di Oz. Per matali e Michele Monory é evidente che da qualche parte sotto l’arcobaleno “there’s no place like home”.
- Progetto:
- Rainbow et le Bosquet
- Luogo:
- Parigi
- Programma:
- Appartamento
- Designer:
- Matali Crasset
- Area:
- 80 mq