Valorizzare ogni centimetro quadrato a disposizione e coniugare funzionalità ed estetica: questa è una delle classiche sfide affrontate dagli studi di architettura, spesso giovani o medio-piccoli, nelle maggiori città italiane (ed europee), dove gli spazi di vita sono limitati e il costo al metro quadro è in costante ascesa.
Questo è anche il compito del giovane architetto Davide Minervini con il suo progetto Luini, che riguarda la riforma di un’unità abitativa minima, appena 39 mq calpestabili, nella prima periferia a nord-ovest di Torino. L’esercizio progettuale riguarda la razionalizzazione degli ambienti domestici e l’ingigantimento dello spazio percepito dagli abitanti.
Minervini rivoluziona la distribuzione interna del piccolo appartamento, spostando l’accesso direttamente sulla zona giorno e riducendo al minimo le dimensioni del disimpegno che collega il soggiorno dalla zona notte. Altri espedienti progettuali concernono le decorazioni e gli arredi. Ad esempio, la cucina a vista viene dissimulata con una soluzione su misura a scomparsa.
Anche colori e finiture partecipano a enfatizzare l’allargamento dello spazio percepito, oltre a generare un gioco tra toni caldi, che ammorbidiscono l’ossatura razionale del progetto, e colori accesi, che creano richiami tra una camera e l’altra.