L’evento è sold out.
Per l’edizione 2024, Domus torna ad incontrare le persone che rendono viva la Milano Design Week. Entusiasti, curiosi, esperti, persone che abitano una città che per sette giorni si trasforma, o che si avvicinano per la prima volta; tutti possono partecipare alle passeggiate che Domus organizza mercoledì 17 e venerdì 19 aprile, alla scoperta di Milano in due suoi aspetti: l’architettura della città moderna, che dà forma al paesaggio della Design Week, e i suoi luoghi inediti, rappresentati dalla Villa Borsani a Varedo, sede quest’anno del cluster di Alcova.
Prima passeggiata
Milano anni ’50. Ritratto di una città storica e “moderna”, dalla ricostruzione al boom
Questo itinerario si snoda nel cuore del centro cittadino e intercetta alcune architetture-simbolo di un momento cruciale in cui si è costruita la Milano novecentesca: la “resurrezione” dai vuoti dell’incompiuto e delle distruzioni belliche, gli anni in cui la società milanese ha espresso quelle conoscenze e quelle visioni da cui avrebbe preso forma l’ecosistema-design che conosciamo oggi. Tra San Babila, Corso Europa e la Torre Velasca, tra Magistretti, Caccia Dominioni, Arrighetti e i Bbpr, questa passeggiata si tuffa in una città progettata da professionisti locali, tutti interessati a materializzare la “modernità” milanese, ma anche a dialogare con la storia.
Seconda passeggiata
Fuoriporta. Ritrovare il design dove tutto è partito. Alcova, Villa Borsani e Villa Bagatti Valsecchi
Villa Bagatti Valsecchi è la villa ottocentesca lombarda per eccellenza, che integra elementi come le colonne del XV secolo recuperate dal Lazzaretto milanese demolito. Villa Borsani invece viene costruita a Varedo durante la seconda guerra mondiale e completata nel 1945: è un’architettura modernista di Osvaldo Borsani, che la pensa come abitazione adiacente alla fabbrica di mobili di famiglia, finendo per creare un capolavoro eclettico, con diverse ispirazioni, linguaggi e contributi artistici – basta citare un caminetto, che è di Lucio Fontana. Il programma di quest’anno di Alcova, da sempre incentrato sul rapporto tra contenuto e contenitore, tra oggetti e luoghi inediti della città, aprirà un confronto tra epoche, linguaggi e visioni del design tutto da scoprire.
Immagine di apertura: Foto Alexandr Hovhannisyan da Unsplash