La nuova linea Klismos disegnata da Antonio Citterio per Knoll
Per la sua prima collaborazione con l’azienda statunitense, il designer e architetto italiano realizza una collezione di sedute con chiari riferimenti alla classicità dei mobili greci restituendo contemporaneità e leggerezza.
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- Loredana Mascheroni
- 03 settembre 2022
Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1071, settembre 2022.
Confrontarsi con un gruppo come Knoll, con la sua storia e la sua grande tradizione, non è cosa da poco neppure per Antonio Citterio, che entra nel mondo del design industriale giovanissimo: il suo primo progetto andato in produzione, nel 1974, è il divano Baia per B&B Italia. Aveva 24 anni. “Senza togliere nulla al design italiano, penso che la tradizione americana del Dopoguerra, nutrita dalla scuola della Cranbrook Academy of Art, sia stata straordinaria”, racconta.
“Il mio approccio è molto vicino alla cultura americana, perché non ho mai vissuto come conflittuale il rapporto tra committenza e cliente: credo in una collaborazione sinergica con l’industria, guardando al mercato, e che il design sia parte del processo industriale, non un valore aggiunto”. Entrare nella collezione Knoll ha avuto quindi per Citterio una valenza speciale.
Con la sua prima collaborazione, che ha prodotto la famiglia di sedute Klismos, ha attinto innanzitutto alla memoria di un’icona della cultura classica: klismos era infatti il nome dato nella Grecia antica a un tipo di sedia, presente in raffigurazioni di mobili antichi dipinti su manufatti in ceramica. Un secondo forte riferimento è la sedia disegnata negli anni Trenta da Robsjohn-Gibbings, che riproduceva i mobili greci classici. “Il mio prodotto, però, ha una forma più dinamica, con i componenti portanti in legno slanciati e alleggeriti”, precisa. “Gli elementi di questa collezione per Knoll come poltroncine, chaise longue, divani, panche e tavoli, dialogano poi con altri pezzi classici dell’azienda”.
La struttura è in legno di rovere, con sedile e schienale risolti con una rete in corda di cotone naturale intrecciato, materiale particolarmente resistente e quindi adatto a sostenere i severi test richiesti dal mercato americano. “Il trattamento del sedile a rete risale agli egizi. Una volta si usava il nervo di bue, che poi nella tradizione della tipologia è diventato il cuoio. Il processo per entrare nelle corde di Knoll è stato graduale. Uno dei miei riferimenti formali è stato Harry Bertoia”. Klismos è naturalmente improntata a criteri di sostenibilità, leggibili nella scelta di materiali naturali come il legno (da filiera tracciata) e il marmo, delle finiture e della logistica della produzione: verrà prodotta sia in Italia sia in America.